eclissi
eclissi (o eclisse) [s.f. Der. del lat. eclipsis, dal gr. ekléipsis "scomparsa", a sua volta da ekleípo "sparire"] [ASF] Oscuramento totale o parziale di un corpo celeste per l'interposizione di un altro corpo. Può avere due aspetti distinti: (a) l'astro, non luminoso di per sé stesso, cessa di essere visibile parzialmente o totalmente perché il secondo corpo s'interpone fra esso e la sorgente che lo illumina (e. lunare, e. dei satelliti di Giove): in tal caso l'e. è indipendente dalla posizione dell'osservatore e può essere visibile da tutti i punti della Terra per i quali l'astro è al di sopra dell'orizzonte; (b) l'astro è luminoso, cioè si tratta del Sole (e. solare) o di una stella, e cessa di essere visibile in tutto o in parte perché fra esso e l'osservatore s'interpone il secondo corpo. ◆ [ASF] E. di Luna: avvengono quando la Luna entra in tutto (e. totale) o in parte (e. parziale) nel cono dell'ombra terrestre (fig.1); questo può accadere solo al momento dell'opposizione della Luna (plenilunio), quando essa si trovi in vicinanza di uno dei nodi della sua orbita; per effetto dell'atmosfera terrestre, i raggi solari sono in parte diffusi, rifratti, diffratti verso l'interno del cono, per cui la Luna, nell'e. totale, continua a essere più o meno visibile (a seconda della sua distanza dall'asse del cono d'ombra), assumendo una tipica colorazione rosso rame. Un'e. totale di Luna può durare al massimo 1h 40m ed è visibile da tutte le località della Terra per le quali la Luna si trovi al di sopra dell'orizzonte. ◆ [ASF] E. di Sole: avvengono quando (fig. 2) la Luna s'interpone fra la Terra e il Sole e copre il disco luminoso di quest'ultimo interamente (e. totale) oppure in parte (e. parziale); questo può accadere solo nel momento della congiunzione della Luna con il Sole (novilunio) se la Luna si trova in prossimità di un nodo. Poiché il raggio della Luna è molto minore del raggio terrestre, la Terra non può mai entrare tutta nel cono d'ombra lunare e quindi un e. di Sole non può riguardare che una parte limitata della superficie terrestre. La zona di totalità sulla Terra (per i punti di questa che sono investiti dal cono di penombra, l'e. è parziale) è molto ristretta; poiché l'ombra della Luna si muove sulla Terra a causa del moto di rotazione di questa, la zona di totalità si sposta sulla superficie terrestre, descrivendo una fascia, larga poco più di 200 km; in essa l'e. dura al massimo 7m 30s. Nell'e. totale il disco lunare copre completamente, e quasi esattamente, il disco solare; ciò deriva dalla circostanza che il diametro angolare apparente dei due astri è pressoché uguale, e precis. variabile per il Sole tra 31' 30'' (Sole all'apogeo, 3 luglio) e 32' 35'' (perigeo, 3 gennaio) e per la Luna tra 29' 30'' (apogeo) e 33' 30'' (perigeo). Se le condizioni per l'e. totale si verificano con la Luna all'apogeo e comunque quando il diametro angolare lunare è minore di quello solare, il ricoprimento è parziale e si ha un'e. anulare (fig. 3). Pochi minuti prima e dopo la totalità si vedono talora passare sul suolo le cosiddette ombre volanti, zone di luminosità variabile che sono le frange di diffrazione al bordo dell'ombra della Luna sul suolo; qualche istante prima dell'inizio della totalità possono apparire sul bordo solare una serie di piccoli punti brillanti (grani, o perle, di Baily) separati da punti neri, dovuti alle irregolarià del bordo lunare; la totalità fa poi apparire la corona e i pennacchi coronali, di colore biancastro, e le protuberanze solari, simili a grandi fiamme rossastre; nel-l'abbuiarsi del cielo diurno si rendono visibili i pianeti e le stelle più luminose. Per gli astrofisici e i geofisici i pochi minuti della totalità sono preziosi per varie importanti ricerche, spec. quelle sulla corona solare, anche se con i moderni coronografi è ora possibile osservare quando si vuole la corona solare, almeno nella sua parte più interna (→ corona). ◆ [ASF] E. elettromagnetica: nelle e. di Sole, diminuzione della radiazione solare radio e X, concomitante con l'e. ottica; le relative osservazioni permettono, in partic., di ricavare preziose informazioni sulle zone attive del Sole, che emettono con maggiori intensità nel campo radio, e contribuiscono validamente alla conoscenza della fisica solare e delle sue relazioni con i fenomeni terrestri. ◆ [ASF] Frequenza e periodicità delle e. di Luna e di Sole: se il piano del-l'orbita lunare giacesse esattamente nel piano del-l'eclittica, in ogni mese accadrebbero due e., una di Sole al novilunio e una di Luna al plenilunio, ma siccome questi due piani formano tra loro un angolo di circa 5°, le e. sono possibili soltanto quando la loro linea d'intersezione (linea dei nodi) coincide, oppure forma un angolo non eccedente certi limiti, con la linea delle fasi lunari massime (novilunio e plenilunio). Tale coincidenza, o più generalm. tale avvicinamento, delle due linee ricorre in due epoche critiche dell'anno, all'incirca ogni sei mesi; in tali epoche quindi si addensano tutte le e. possibili in un dato anno. Il numero minimo di e. in un anno solare è 2, ed esse sono allora entrambe di Sole; il numero più frequente è 4, due di Sole e due di Luna; il numero massimo è 7, di cui 5 di Sole e 2 di Luna, oppure 4 di Sole e 3 di Luna. Le e. di S. (totali o anulari) investono però una così ristretta zona terrestre che per un determinato luogo esse sono estremamente rare. Per una facile previsione dell'e. si tiene conto di un loro periodo, noto fin dall'antichità, detto saros. Notizie dettagliate su tutte le possibili e. lunari e solari che hanno luogo nel corso di un anno sono pubblicate nelle effemeridi nautiche e negli annuari astronomici. Notevole è il Canone delle e. di T. von Oppolzer (1886), dove sono riportati gli elementi delle e. di Sole e di Luna dal 1207 a.C. al 2162 d.C., per un totale di 8000 e. solari e 5200 e. lunari. Attualmente, inoltre, carte terrestri in cui sono indicate le zone interessate dalle e. di Sole (v. fig.) fanno generalm. parte delle Effemeridi annuali e degli Annuari degli Osservatori astronomici più importanti.