ecocriminale
(eco-criminale), s. m. e f. e agg. Chi o che si macchia di crimini contro l’ambiente.
• le ecomafie gestiscono anche in Puglia un vero e proprio sistema eco-criminale, estremamente flessibile e diversificato capace di spaziare dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti. È la moderna criminalità organizzata che sembra non manifestarsi più soltanto con i delitti di sangue, ma anche attraverso i cosiddetti delitti «strutturali». Ovvero quei delitti più silenti che penetrano nell’economia e nel mercato e vanno a colpire quei settori di rilevante ricaduta ambientale come lo smaltimento dei rifiutie l’abusivismo edilizio. (Franco Lella, Repubblica, 27 marzo 2009, Bari, p. XX) • Sì, proprio lì, sotto le quattro corsie della strada che unisce Marcianisce a Napoli, strada provinciale 335, arteria molto importante e trafficatissima. Inceneritore delle ecomafie e degli ecocriminali. Con evidenti rischi per ambiente, salute, circolazione stradale e sicurezza (basti pensare al fumo sulla strada: pochi giorni fa in un’altra zona ha provocato un incidente con alcuni feriti). (Antonio Maria Mira, Avvenire, 10 luglio 2013, p. 11, Oggi Italia) • il libro che ci interessa per questa rubrica è «Stato di Paura». È un libro avvincente in cui la trama è tanto semplice quanto eterodossa: un gruppo di ecocriminali con strumenti futuribili cerca di rendere clamoroso il fenomeno del riscaldamento del pianeta modificando il corso naturale della terra, in maniera artificiale si cerca di alimentare uno stato di paura al fine di rendere il business dell’ecologismo sempre più florido. (Nicola Porro, Giornale, 5 aprile 2015, p. 23, Letteratura).
- Composto dal confisso eco- aggiunto al s. m. e f. e agg. criminale.
- Già attestato nella Stampa dell’11 ottobre 1988, p. 9, Interno.