economia ambientale
Disciplina che si pone l’obiettivo di valutare le relazioni tra sistema economico ed ambiente naturale. In particolare, l’e. a. focalizza la sua attenzione sui comportamenti degli agenti economici (individui e imprese) che sono all’origine dei problemi ambientali, al fine di individuare elementi utili a costruire soluzioni a tali problemi (T. Tietenberg, Environmental economics and policy, 2004).
L’e. a., intesa in senso ampio, è articolata in numerose ramificazioni, dallo studio dello sfruttamento ottimo delle risorse naturali (rinnovabili, come la flora e la fauna, o non rinnovabili, come il petrolio), alle politiche ottimali di controllo dell’inquinamento, allo studio dei legami tra sviluppo economico e ambiente naturale, fino all’individuazione di metodi di valutazione economica dell’ambiente. Il controllo dell’inquinamento, o, più in generale, l’analisi del flusso di prodotti di rifiuto immessi nell’ambiente, rappresenta uno dei punti centrali dell’e. ambientale. Questa parte della letteratura si basa sull’idea che ciascun agente economico, individuo o impresa, non sostenga (se non in piccola parte) i costi sociali legati ai propri comportamenti quando questi ultimi generano inquinamento. Quindi, per es., un’azienda che produce elettricità utilizzando carbone sceglierà di produrne una quantità eccessiva rispetto a quanto sarebbe socialmente desiderabile. Il problema risiede pertanto nell’esistenza di incentivi di scelta errati. Partendo da ciò, gli studiosi di e. a. si sono posti l’obiettivo di individuare strumenti atti alla correzione del comportamento individuale in direzioni meno dannose per l’ambiente. I principali contributi sotto questo profilo hanno indicato due categorie di strumenti: comando e controllo, basati sulla redazione di leggi e regolamenti che obblighino individui e imprese a scegliere comportamenti a basso impatto ambientale (per es. con divieti di utilizzo di un certo tipo di fertilizzanti in agricoltura); strumenti basati sugli incentivi, disegnati in modo da incoraggiare comportamenti virtuosi ‘correggendo’ costi e benefici connessi all’inquinamento (tassando produzione e consumo inquinanti – un esempio è la carbon tax – o sussidiando produzione e consumo ‘verdi’). Il secondo tipo di strumenti sta avendo un impatto significativo sulle politiche di intervento in Italia e nella UE. Nel nostro Paese, per es., sono tuttora in vigore significativi incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili (www.gse.it), mentre nella UE è in vigore un sistema di scambio di quote di emissione di gas serra finalizzato a garantire che chi inquina paghi un prezzo per ciascuna unità di gas serra prodotta (www.europa.eu).