economia dell'informazione
economia dell’informazione Filone di studi economici che analizza il modo in cui l’i. influenza le attività e le decisioni degli operatori, e come l’i. è diffusa, assorbita e utilizzata nel sistema economico. Molte imperfezioni dei mercati (➔ concorrenza imperfetta) conseguono dalla disponibilità dell’i., e molte loro caratteristiche sono definite dal costo di quest’ultima. I problemi principali che sorgono in presenza di asimmetrie informative e i. costosa, sono l’inefficienza, l’incompleto utilizzo delle risorse (in particolare, se si tratta di risorse umane, la disoccupazione) e la presenza di prezzi diversi in singoli mercati. L’e. dell’i. affronta questioni relative al modo in cui le persone decidono se l’i. che detengono è incompleta, a come l’acquisiscono e alla maniera in cui evolvono le relazioni se le diverse parti della transazione hanno i. diverse. Nel 2001, G.A. Akerlof (➔), A.M. Spence (➔) e J.E. Stiglitz (➔) hanno ricevuto il premio Nobel per l’economia per il loro contributo all’e. dell’informazione.
Questa branca getta nuova luce su 3 questioni particolari delle scienze economiche. In primo luogo rimette in questione alcuni paradigmi di base della scienza, in quanto l’i. non è un bene come gli altri; in presenza di asimmetrie informative il mercato non funziona perfettamente, i prezzi non sono ottimali e non si raggiunge necessariamente un equilibrio nel mercato. In secondo luogo permette di spiegare molti fenomeni osservati nella realtà e non chiariti dalla teoria standard, come, per es., nel caso dell’asimmetria informativa riguardo al lavoro dei dirigenti d’impresa, che può spiegare i differenziali fra i loro stipendi e la loro produttività, oppure nei casi in cui le aste producono risultati migliori rispetto alla negoziazione bilaterale. Infine l’e. dell’i. trova applicazioni in molti settori e attività economiche, da quello delle assicurazioni ai problemi di diffusione delle nuove tecnologie. Le questioni di asimmetria informativa sono risolte attraverso la definizione di contratti specifici, che inducono le parti a rivelare o segnalare le i. che detengono. Per es., un contratto ottimale tra un principale (colui che propone il contratto e che delega una certa responsabilità) e un agente (colui che può accettare o rifiutare e che lavora a nome del principale) fornisce gli incentivi adeguati all’agente in modo che questi lavori nell’interesse del principale. L’espressione ‘e. dell’i.’ è anche usata per indicare l’economia in cui prevalgono le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, vale a dire dove sono diffusi i computer, internet e la telefonia. Sulle differenze e analogie tra i. e conoscenza ➔ conoscenza.