economia internazionale
Branca della scienza economica che si occupa di analizzare le cause e le conseguenze dei rapporti economici tra Stati-nazione.
Per lungo tempo gli studi di e. i. sono stati ricondotti a due ambiti, la teoria pura del commercio i. e l’e. monetaria i. (ridefinita come finanza internazionale). Il primo studia i flussi commerciali i. di beni e servizi e le politiche commerciali secondo una prospettiva di lungo periodo, in cui normalmente si assume l’assenza di monete diverse tra nazioni e l’immobilità i. dei fattori di produzione. Il secondo analizza l’impatto di breve-medio termine dei movimenti di capitale (➔ capitali, movimenti di) e delle partite correnti sul reddito nazionale (e viceversa), tenendo conto del regime di cambio e del grado di mobilità dei capitali esistente.
Successivamente l’accresciuta integrazione economica tra nazioni, dovuta all’incedere della globalizzazione (➔), ha fatto sì che l’e. i. si arricchisse di altri ambiti di studio. Oltre alla letteratura sulle unioni doganali, elaborata a partire dagli anni 1950, sono stati prodotti modelli di migrazione i. della forza lavoro. La creazione dell’Unione monetaria europea ha dato impulso agli studi sulle aree monetarie ottimali e sulle condizioni di successo o di insuccesso di unione monetaria. ● Inoltre – a partire dai contributi della teoria dell’impresa e dell’organizzazione industriale – è stata sviluppata una teoria delle imprese (➔ impresa, teoria della) multinazionali e dell’organizzazione dell’attività produttiva, utile per dar conto del crescente ricorso a reti di produzione globale (global production networks).
Infine, la manifestazione di un numero crescente di episodi di crisi di dimensione i. ha spinto verso l’elaborazione di modelli di crisi finanziarie i., che studiano cause, conseguenze e possibili interazioni tra crisi valutarie, bancarie e sovrane e che cercano di definire anche le possibili funzioni svolte da istituzioni sovranazionali quali il Fondo Monetario Internazionale (➔ FMI).