Vedi Economic and Monetary Community of Central Africa dell'anno: 2015 - 2016
(CEMAC)
La Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale (Cemac) nasce dalla volontà di cooperazione in ambito economico, emersa già in epoca coloniale, tra gli attuali Ciad, Repubblica del Congo, Gabon e Repubblica Centrafricana. Nel 1959 i quattro paesi decisero infatti di dare vita a quella che all’epoca venne chiamata Unione doganale equatoriale, cui nel 1961 aderì anche il Camerun. Successivamente, nel 1964, i paesi membri di questa organizzazione firmarono il Trattato dell’unione doganale ed economica dell’Africa centrale (Udeac). Questo accordo rappresenta il più datato meccanismo di cooperazione finalizzato alla costituzione di un mercato comune e all’integrazione economica di tutta l’Africa. Tale modello sarebbe stato adottato, negli anni successivi, da molti altri paesi del continente, attraverso l’istituzione di organizzazioni regionali analoghe nelle aree dell’Africa settentrionale, orientale, meridionale e occidentale.
Le crisi economiche degli anni Ottanta e Novanta rappresentarono un importante stimolo nella direzione dell’approfondimento della cooperazione in ambito Udeac. Fu infatti allora avviato un processo che portò all’atto costitutivo della Cemac, firmato nel marzo del 1994 a N’Djamena, capitale del Ciad, ed entrato ufficialmente in vigore nel 1999. La sede dell’organizzazione è stata fissata nella capitale della Repubblica Centrafricana, Bangui.
Secondo le previsioni dell’atto costitutivo, i sei paesi che aderiscono alla Cemac si impegnano ad affermare i principi di libertà e democrazia e a sviluppare le risorse umane e naturali dei propri territori nell’ottica della promozione del benessere delle rispettive popolazioni. Finalità ultima dell’organizzazione è quella di creare un mercato comune – con un’area di libera circolazione delle merci, dei capitali e delle persone – tra i paesi aderenti. Tale processo risulta peraltro facilitato dalla circostanza che nei paesi aderenti alla Cemac circola già una moneta comune – il franco Cfa, retaggio dell’amministrazione coloniale francese. Nell’ottica del sostegno al processo di integrazione dell’Africa centrale, obiettivi principali prefissati dall’organizzazione sono: l’armonizzazione delle politiche e dei sistemi giuridici degli stati membri; la convergenza delle politiche economiche dei paesi membri (sulle quali la Cemac svolge attività di vigilanza); l’istituzione di un parlamento e di una corte di giustizia comuni. In quest’ottica, i governi dei paesi membri si impegnano a trasferire parte della propria sovranità agli organi della Cemac.
A capo dell’organizzazione della Cemac vi è la Conferenza dei capi di stato dei paesi membri. Si tratta dell’organo supremo della Comunità e che, di conseguenza, ne determina le linee politiche generali. Alla Cemac fanno capo anche l’Unione economica dell’Africa centrale (Ueac) e l’Unione monetaria dell’Africa centrale (Umac). La prima è diretta dal Consiglio dei ministri, formato dai rappresentanti dei dicasteri della finanza e dell’economia dei paesi membri dell’organizzazione. Quest’organo si riunisce due volte l’anno su convocazione del proprio presidente. Il Comitato ministeriale, invece, è preposto alla direzione dell’Umac e si occupa di dirigere la politica economica della Comunità. La Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale si è dotata anche di una Banca degli stati dell’Africa centrale (Beac), con sede a Yaoundé, in Camerun, e con il compito di dirigere la politica monetaria dell’organizzazione. Oltre a questa istituzione, vi è la Banca di sviluppo degli stati dell’Africa centrale (Bdeac), con il compito di stanziare i fondi per lo sviluppo dei paesi membri e con sede nella capitale congolese di Brazzaville.
Camerun, Ciad, Congo (Repubblica), Gabon, Guinea Equatoriale e Repubblica Centrafricana.