economicita
economicità Criterio di attenzione ai costi, a cui deve attenersi il soggetto economico: esso non si ispira solamente al principio della convenienza economica.
I 3 pilastri su cui si fonda il concetto di e. sono relativi alla visione sistemica dell’azienda, all’autonomia decisionale e all’equilibrio economico.
Parlare di visione sistemica dell’azienda significa leggere l’azienda come un insieme di persone che opera in modo coordinato per il raggiungimento di una finalità comune. Le operazioni poste in essere sono legate tra loro e svolte in modo organizzato e coordinato, allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati. Al fine di conseguire tali obiettivi, l’azienda si presenta come un complesso di parti riunite in un tutto tramite un continuo scambio con l’ambiente esterno. Il sistema si costituisce e si mantiene in vita se il soggetto economico è in grado di affrontare i problemi specifici utilizzando una visione che non privilegia singole parti rispetto all’insieme.
Il secondo elemento riguarda l’autonomia decisionale del soggetto economico. In mancanza di autonomia decisionale, il soggetto economico potrebbe prendere decisioni fondamentali che non rispondono alle finalità e agli obiettivi di lungo termine dell’azienda bensì funzionali a persone o a organizzazioni esterne che in svariate forme ‘controllano’ dall’esterno l’agire del soggetto economico. Se ciò accade, tale agire è finalizzato a enti, soggetti, istituzioni differenti rispetto all’azienda.
Il terzo elemento è strettamente connesso all’esistenza dell’equilibrio economico; esso non consiste solamente nella differenza tra il valore dell’output (valore dei beni prodotti o dei servizi erogati) e il valore dell’input (valore dei fattori produttivi utilizzati per la realizzazione dei beni o l’erogazione dei servizi). Esso si presenta come una somma di equilibri: quello reddituale, che riprende l’equilibrio costi-ricavi; l’equilibrio monetario, determinato dalla comparazione fra entrate e uscite monetarie; l’equilibrio patrimoniale, determinato dalla comparazione fra mezzi propri dell’azienda e mezzi di terzi. La centralità dell’equilibrio economico, oltre ad avere rilevanza di per sé, acquisisce importanza per le relazioni con la dimensione dell’autonomia. Infatti, il raggiungimento non occasionale delle condizioni di equilibrio economico consente all’azienda di non ricorrere per la sopravvivenza al sostegno di entità e di economie esterne e quindi garantisce che le finalità proprie di tali entità non interferiscano nel processo decisionale dell’azienda.
Perseguire l’e. non significa, dunque, tentare di conseguire un singolo obiettivo, né ‘ottimizzare’ una singola decisione. Può avvenire che, con riferimento a periodi temporali di ampiezza limitata, non siano perseguiti contemporaneamente i 3 pilastri che compongono l’e.: per es., la visione sistemica talora è messa in secondo piano rispetto all’equilibrio economico, talvolta è sacrificata l’autonomia decisionale in favore dell’equilibrio economico. L’e. si pone come il criterio che vuole portare a unitarietà queste 3 caratteristiche delle dinamiche dell’impresa nella prospettiva del raggiungimento dei fini aziendali.
L’analisi dell’e. è condotta anche a livello di sistema economico. P. Onida, uno dei più importanti studiosi di discipline economico-aziendali in Italia, individua il concetto di ‘e. sopra-aziendale’ o collettiva. Tale criterio è soddisfatto quando l’esistenza di un’azienda determina utilità economiche che non ricadono nella sfera della stessa azienda, ma sono di notevole peso per l’economia nel suo insieme. Tali effetti, che spesso non sono misurabili in valore e non si traducono in ricavi per l’azienda, possono risultare largamente compensativi delle perdite d’esercizio dell’azienda e risultare così grandi, di così alto valore sociale, da configurare (delineare, manifestare, far prevalere) la convenienza pubblica a sopportare le dette perdite come un costo sociale economicamente accettabile (un esempio di ciò è costituito dalle prestazioni di certi servizi a prezzi non remunerativi). Il concetto di e. sopra-aziendale deve essere inteso, in questo caso, nel senso che il mantenimento in vita di un’azienda per sé stessa non autosufficiente, può essere giustificato in quanto condizione inevitabile per conseguire vantaggi indiretti profondamente compensativi, sul piano nazionale dell’economia, dell’onere diretto che l’attività della medesima azienda arreca a un Paese.