ecoprassia
Sintomo psichiatrico consistente nella ripetizione per imitazione dei movimenti altrui, tipicamente riscontrato nella schizofrenia di tipo catatonico. Venne descritta per la prima volta dallo psichiatra Emil Kraepelin alla fine del 19° sec., come una particolare forma di ‘ecofenomeno’: forme patologiche di ripetizione afinalistica e ripetitiva di parole o frasi prodotte dallo stesso soggetto (autoecolalia) o sentite da altri (➔ ecolalia), oppure di movimenti osservati negli altri (appunto l’e.). Secondo Eugen Bleuler, inoltre, nell’e. si manifesta anche una certa rigidità cognitiva che impedisce al paziente di «allontanarsi da un’idea concepita» e che lo costringe a ripetere un’azione già compiuta, anziché emettere il comportamento più adatto o necessario.