ecosistema
Insieme degli organismi viventi in una determinata area di studio e delle interazioni tra questi e i fattori fisici dell’ambiente. Il termine, introdotto per la prima volta da Arthur G. Tansley nel 1935, è una contrazione di ‘sistema ecologico’. Le caratteristiche fisico-chimiche dell’aria, dell’acqua e del substrato, unitamente alle variazioni dei parametri come la temperatura, l’umidità, il vento, le correnti, la pressione, l’altitudine o la profondità, vanno quindi considerate come la componente abiotica (non vivente) dell’ecosistema che interagisce con la componente biotica (comunità biologica o biocenosi), cioè il complesso delle specie viventi (animali, piante, alghe, funghi, batteri e virus). All’interno degli ecosistemi si svolgono i cicli dei nutrienti e degli elementi come il carbonio, l’ossigeno, l’azoto, il fosforo e lo zolfo, mentre scorre un flusso di energia attraverso le cosiddette ‘reti alimentari’. Gli organismi viventi, infatti, sono legati da relazioni alimentari complesse che costituiscono un intricato meccanismo su cui si regge l’ecosistema stesso. I produttori sono gli organismi autotrofi (piante, alghe e cianobatteri) che fabbricano la propria sostanza organica utilizzando l’energia solare, l’anidride carbonica e l’acqua; i consumatori primari sono gli organismi eterotrofi (principalmente animali) che ricavano energia e materia nutrendosi dei produttori, mentre i consumatori secondari sono animali che si nutrono di altri animali. Vengono infine i decompositori, che demoliscono la sostanza organica proveniente dal corpo di animali e piante ormai morti, liberando gli elementi nel suolo o nell’acqua. Immaginiamo che ogni specie rappresenti un anello e che, insieme ad altre specie con cui ha relazioni alimentari, formi una catena. Poiché la comunità biologica di un ecosistema è formata da migliaia di specie, si possono riconoscere tante catene che, nel loro insieme, formano una rete. L’analisi dettagliata di questa rete ci permette di capire quali specie vengano consumate e da chi; la conoscenza delle reti alimentari spiega come gli ecosistemi si mantengano in equilibrio e come possano venire alterati dall’intervento umano. Essa ci insegna, inoltre, che tutti gli organismi partecipano al mantenimento di questo equilibrio e che nessuna specie può essere eliminata senza conseguenze sulle comunità biologiche e sull’integrità degli ecosistemi stessi. La conoscenza degli ecosistemi è il presupposto per la conservazione e la gestione dell’ambiente, perché permette di prevedere l’impatto che le diverse attività umane possono avere sulle componenti naturali e di prendere delle misure cautelative, oppure di programmare interventi di compensazione.
→ Biologia della conservazione; Ecotossicologia; Entomologia