ECUADOR (XIII, p. 437; App. I, p. 538; II, 1, p. 813)
Superficie. - Sono state eseguite varie nuove misurazioni planimetriche della superficie dell'Ecuador entro i confini stabiliti col Perù nel 1942, misurazioni che hanno dato risultati un po' diversi; la cifra più comunemente accettata è di 270.670 km2.
Popolazione. - Il 29 novembre 1950, il primo censimento della popolazione ha dato per l'intero paese 3 milioni 202.757 ab., saliti nel 1959 (valutazione) a 4.100.000 (15 per km2).
Condizioni economiche. - Per lungo tempo l'economia ecuadoriana fu basata essenzialmente sulla produzione e sull'esportazione del cacao; ma varie malattie delle piante distrussero o danneggiarono gravemente le piantagioni, e si dové cercare quindi un compenso, almeno parziale, a questo gravissimo danno, con l'estendere altre colture, soprattutto quelle del caffè, del riso e del banano. Durante la seconda guerra mondiale, venuta meno l'esportazione del riso dai paesi dell'Asia sud-orientale in seguito all'occupazione giapponese, la coltura di questo cereale si diffuse rapidamente nell'E. nei bassopiani della regione costiera, tanto che la produzione risicola dagli 800.000 q nel 1940 salì a 2.200.000 q nel 1943; si ebbe quindi una progressiva contrazione (nel 1956, 50.000 ha con una produzione di 1.160.000 q, in parte esportato per un valore corrispondente al 2% di quello totale delle esportazioni). La coltura del cacao attualmente è in lenta ripresa; ne furono prodotti 272.000 q nel 1955, 292.000 q nel 1956 e 250.000 q nel 1957 (per un confronto si ricorderà che nel 1917 l'E. ne produsse 1 milione di q). Mentre un tempo l'esportazione del cacao costituiva il 75% del valore totale delle esportazioni, ora corrisponde a circa il 16% soltanto. L'esportazione del caffè è salita dai 120.000 q del 1944 ai 300.000 nel 1957 (30% del valore delle esportazioni).
Ma ormai la coltura più importante è quella del banano, che si è diffusa nelle pianure alluvionali della regione costiera; mentre nel 1944 l'E. esportò 137.000 q di banane, nel 1957 ne esportò 6.690.000 q, per un valore pari al 40% di quello totale delle esportazioni.
Le aree coltivate costituiscono il 4,5% della superficie ecuadoriana, i prati e pascoli il 4,1 %, le foreste il 74%, gli incolti produttivi l'1,4%, le aree sterili il 16%. Dalle foreste si ricava, fra l'altro, in quantità considerevole, il leggero e robusto legno di balsa, utilizzato nella fabbricazione degli aeroplani. L'E. ne produce il 90% del totale mondiale.
Il prodotto minerario più importante resta il petrolio, del quale nel 1958 si ottennero 405.000 tonn. In diminuzione la produzione dell'oro (3000 kg nel 1950, 524 nel 1957).
Tra le industrie, si è sviluppata notevolmente quella tessile (20 opifici, 85.000 fusi, circa 2000 telai nel 1956).
Comunicazioni. - Nel 1957 è stata completata la costruzione della ferrovia Quito-S. Lorenzo. Lo sviluppo totale delle ferrovie è di 1340 km. La rete stradale è di 7040 km, di cui 1887 transitabili solo nella buona stagione. La grande Carretera Panamericana congiunge Quito con Bogotá e Lima. La marina mercantile risultò costituita da 49 navi con 97.000 tonn. di stazza.
Commercio estero. - Nel quinquennio 1953-1957 il valore medio annuo delle importazioni fu di 1286,8 milioni di sucres, e quello delle esportazioni di 1359,3 milioni. Dagli Stati Uniti proviene il 50% delle importazioni e ad essi è diretto il 60% delle esportazioni ecuadoriane. Segue la Germania occidentale, col 12% sia delle importazioni, sia delle esportazioni.
Finanze. - Il sistema dei cambî multipli ha caratterizzato la regolamentazione valutaria per l'intero periodo in esame. ll cambio di parità con il dollaro è oscillato fra 15 e 15,15 sucres dal dicembre 1950, mentre il cambio libero (per prodotti di lusso e non essenziali) si è mantenuto ad un livello superiore di 2-3 sucres. Circa la metà delle esportazioni è regolata ad un cambio misto che risulta dall'applicazione, per quote o in modo proporzionale, dei due cambî suddetti. Per gli indici economici e finanziarî vedi tab. a pag. precedente.
Storia. - Il presidente Galo Plaza Lasso, eletto nel 1948, tenne uno dei governi più schiettamente democratici della storia ecuadoriana. Egli seppe frenare l'eccesso d'industrializzazione, che provoca molti squilibrî nell'economia dell'America latina, mentre potenziò l'agricoltura e sviluppò lo sfruttamento delle risorse minerarie senza trascurare il miglioramento dell'istruzione, delle finanze pubbliche e delle comunicazioni, avvalendosi anche della collaborazione di una missione delle N. U. per le riforme finanziarie e amministrative del paese. Con gli Stati Uniti l'E. firmò il 20 febbraio 1952 un accordo di assistenza militare. Il 1° luglio dello stesso anno le elezioni presidenziali ricondussero al potere l'ex dittatore José Maria Velasco Ibarra (ritornato dall'Argentina dove si era rifugiato), il cui governo non si discostò molto dalle linee tracciate dal precedente. Il 12 dicembre 1953 l'E. aderì all'unione economica Argentina-Chile-Paraguay. Nel 1955 si riaccese la secolare disputa per questioni di frontiere col Perù, accusato di preparare un'invasione: l'intervento dell'OAS pose fine alla divergenza.
Nelle elezioni del 1956 venne eletto presidente della repubblica il conservatore Camilo Ponce Enriquez, ministro dell'Interno nel governo precedente: il partito conservatore non riusciva a vincere le elezioni dal 1895. Il nuovo Capo dello stato si accinse a migliorare il livello di vita dei lavoratori e a rafforzare i rapporti con gli S. U. A. Il 10 marzo 1958 l'E. fu ammesso all'Agenzia Internazionale per l'energia atomica e nello stesso anno ricevette dagli S. U. A., a varî titoli, diversi prestiti per lo sviluppo della sua economia. L'importanza strategica dell'E., e soprattutto delle isole Galápagos che controllano il canale di Panamà, tiene desta l'attenzione degli Stati Uniti che si preoccupano della persistente discordia del paese col vicino Perù. Dal 1° settembre 1960 si è insediato per la quarta volta alla presidenza della repubblica José Maria Velasco Ibarra, in seguito alle elezioni del 4 giugno.
Bibl.: L. Yepes, Sintesis histórica y geográfica del Ecuador, Madrid 1951; L. Linke, Ecuador, country of contrast, Londra 1955; Programa y realización de Gobierno, 2 voll., Quito 1959; J. J. Parsons, Bananas in Ecuador, in Econom. Geogr., 1957, pp. 201-216; E.V. Miller, Agricultural Ecuador, in Geogr. Rev., 1959, pp. 183-207; W. D. Sick, Ecuador Wirtschaft Strukturbericht, in Geogr. Taschenbuch, 1960-61, pp. 388-400.