Ecuador
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Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
La crisi politica e istituzionale, che ha interessato il Paese tra il 2003 e il 2004, ha aumentato i problemi dell'economia, aggravata da un forte tasso di disoccupazione (diminuita negli ultimi anni soltanto grazie all'aumento dei flussi migratori di manodopera) e dall'assenza di investitori stranieri. Un impulso positivo si è avuto con la costruzione (iniziata nel 2002 e terminata nel 2003) di un nuovo oleodotto di greggio pesante (OCP, Oleoducto de Crudos Pesados), che unisce l'Amazzonia al Pacifico, il cui progetto ha suscitato le reazioni degli ecologisti: le entrate ottenute dall'esportazione del petrolio hanno consentito, tuttavia, di coprire un terzo del bilancio dello Stato. Al secondo posto tra le fonti di valuta, dopo le entrate generate dalla vendita del petrolio, vi sono le rimesse degli emigranti, pari a quasi l'8% del PIL. All'inizio del 2004 l'economia non legata al petrolio appariva stagnante, la disoccupazione raggiungeva un tasso dell'11,7% e più del 60% della popolazione viveva in povertà.
Per rilanciare le attività produttive il governo ha varato un programma di crediti agevolati a favore dei campesinos e delle piccole imprese industriali e artigiane.
Storia
di Paola Salvatori
Le istituzioni democratiche, faticosamente consolidatesi negli ultimi due decenni del 20° sec., sono state sottoposte agli inizi del Duemila a un profondo logoramento in seguito ai contraccolpi politici e sociali della grave crisi economica e finanziaria in cui da anni si dibatteva il Paese. Il peggioramento della situazione interna, provocato dalle inondazioni del 1998 e dal generale ribasso del prezzo del petrolio, aveva indotto nel corso del 1999 il presidente J. Mahuad Witt, esponente del partito di centro Democracia Popular (DP) eletto nel 1998, a congelare per un anno i depositi e gli investimenti a lungo termine e a lanciare, in aprile, un piano di salvataggio dell'economia nazionale (Ecuador 2000) con l'obiettivo dichiarato di ottenere il sostegno del Fondo monetario internazionale. Ma la forte inflazione e svalutazione del sucre, alle quali Mahuad cercò di opporsi propugnando l'adozione del dollaro, portarono a un generale impoverimento e contribuirono ad alzare la tensione sociale. Nel gennaio del 2000 un incruento colpo di Stato, di cui furono protagonisti l'esercito, vero arbitro del Paese, e i militanti della CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador), che per alcuni giorni avevano occupato le vie della capitale mostrando un'eccezionale capacità di mobilitazione, portò al potere l'ex vicepresidente G. Noboa Bejarano. Questi proseguì nel processo di adozione del dollaro, formalmente ufficializzato all'inizio del settembre 2000, e lanciò un piano di risanamento nazionale che prevedeva un forte rialzo del prezzo del petrolio. Nel corso del 2001 e del 2002 la protesta della società civile, dei sindacati e del CONAIE contro il piano di austerità del governo continuò a crescere mettendo in difficoltà l'azione dell'esecutivo. Le elezioni presidenziali svoltesi nell'ottobre-novembre 2002 segnarono la vittoria del candidato delle sinistre, il colonnello L. Gutiérrez, che, appoggiato dal MNPP (Movimiento Nuevo País-Pachakutik), espressione di gruppi indigeni e movimenti ambientalisti, si assicurò al secondo turno il 55% dei consensi. Nonostante si fosse presentato con un programma dai forti toni sociali degli organismi finanziari internazionali, il nuovo presidente proseguì la politica economica del suo predecessore adottando nuove misure restrittive, volte a ridurre il debito pubblico in conformità alle indicazioni, di cui era tornato a chiedere il sostegno. Il congelamento degli stipendi del settore pubblico e il contemporaneo aumento delle tariffe dei servizi provocarono una nuova ondata di proteste e la defezione dal governo del MNPP che riprese, insieme ai sindacati e al CONAIE, una vasta mobilitazione popolare. La situazione andò peggiorando nel corso del 2004 e giunse, alla fine dell'anno, sull'orlo di una nuova crisi in seguito alla decisione dell'esecutivo di influenzare la nomina della nuova Corte suprema di giustizia.
Quando, nel marzo 2005, quest'ultima decise di annullare la condanna di corruzione contro l'ex presidente A. Bucaram Ortíz (1996-97) consentendogli di tornare in E., un'ondata di indignazione scosse il Paese costringendo Gutiérrez, abbandonato anche dalle forze armate, a lasciare l'incarico. In aprile il vicepresidente A. Palacio prendeva il suo posto alla guida di un governo di transizione che avrebbe dovuto traghettare l'E. fino alle successive elezioni presidenziali previste per il 2007.