MORIN, Edgar
MORIN, Edgar (pseud. di Nahoum, Edgar)
Sociologo francese, nato a Parigi l'8 giugno 1921. Laureato in lettere e diritto all'università di Tolosa, nel 1945 divenne capo dell'ufficio della propaganda presso il governo militare francese in Germania. Tornato a Parigi nel 1947, fu redattore capo di un quotidiano locale e, più tardi (1957-62), direttore della rivista Arguments, nonché, a partire dal 1972, della rivista Communications. Fondatore (1959), insieme a G. Friedmann e R. Barthes, del Centre d'étude de communication de masse e direttore di ricerca (dal 1970) al Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), dove era entrato nel 1950, dal 1977 è direttore dell'Ecole des hautes études en sciences sociales. Cavaliere della Legione d'onore, è stato insignito del premio europeo Charles Veillon (1987) e del premio internazionale Viareggio-Versilia (1989, con il volume La connaissance de la connaissance del 1986; trad. it., 1988).
Militante comunista, iscritto al PCF durante l'occupazione nazista (1941), ne fu espulso nel 1951 in seguito alla pubblicazione di un articolo sui processi Reyk, Slansky e altri. Significativo, a tale riguardo, è il volume autobiografico Autocritique (1959; trad. it., 1959), nel quale descrive l'evoluzione del suo impegno politico.
Autore prolifico e difficilmente etichettabile, M. delinea, in una produzione eterogenea, una "sociologia della cultura" orientata, in una prima fase, nella direzione della cultura di massa e, a partire dagli anni Settanta, nella direzione di problematiche metodologiche ed epistemologiche. L'"umanità dell'uomo", secondo M., è caratterizzata, oltre che dalla complessità biologica, dalla complessità della "situazione umana", perennemente oscillante tra ordine e disordine. Da questo dualismo consegue, a parere di M., l'obbligo fondamentale di non interrompere la riorganizzazione (''quasi cartesiana'', direbbe M.) dell'esperienza e delle conoscenze umane.
L'antropologia sociale contemporanea è il punto di raccordo dei molteplici interessi di M. sia quando sviluppa una sociologia delle comunicazioni di massa (Le cinéma ou l'homme imaginaire, 1956, trad. it., 1962, 198216; Les stars, 1957, nuova ediz. 1984, trad. it., 1977; L'esprit du temps. Essai sur la culture de masse, 1962, trad. it., L'industria culturale, 1974), sia quando ispeziona i fondamenti del sapere (La nature de la nature, 1967, trad. it., Il metodo - ordine, disordine, organizzazione, 1983; La vie de la vie, 1980, trad. it., 1987; La connaissance de la connaissance, cit.). Tra le altre numerose opere segnaliamo: Le paradigme perdu: la nature humaine (1973, trad. it., 1974); Pour sortir du XXe siècle (1981, trad. it., 1989); Science avec conscience (1982, trad. it., 1984); De la nature de l'URSS (1982, trad. it., 1989); Le rose et le noir (1984, trad. it., 1984); Sociologie (1984, trad. it., Sociologia della sociologia, parte 1ª, 2ª, 4ª, 1985 e Sociologia del presente, parte 3ª e 5ª, 1987); Penser l'Europe (1987, trad. it., 1987). In lingua italiana è apparso Turbare il futuro. Un nuovo inizio per la civiltà planetaria, in collaborazione con R. Bocchi e M. Ceruti (1990).
Bibl.: F. Alberoni, Introduzione a E. Morin, Medioevo moderno a Orléans, Torino 1979, pp. 9-11; Lotus International, 23 (1979), 2; 27 (1980), 2; 32 (1981), 3; 35 (1982), 2; A. Abruzzese, Prefazione a E. Morin, Sociologia della sociologia, Roma 1985, pp. 7-51; D. Bougnoux, Edgar Morin: le chercheur et son double, in Sociétés, 9 (1986), pp. 38-41; C. Bordoni, Intervista a E. Morin, in L'indice, aprile 1986; G. Bechelloni, Prefazione a E. Morin, Sociologia del presente, Roma 1987, pp. 7-16.