CASATI, Edmondo
Nacque a Torino il 10 apr. 1877 da Giovan Battista e da Carlotta Ceresole. Compì tutti gli studi nella città natale, laureandosi, il 14 sett. 1900, in ingegneria civile presso il politecnico. Dal 1° nov. 1900 al 15 ott. 1920 il C. prestò la propria opera, come assistente di ruolo, presso le cattedre di scienza delle costruzioni e di teoria dei ponti nel politecnico di Torino, tenendo inoltre dal 1906 al 1912 il corso di statica grafica e dal 1912 al 1914 quello di scienza delle costruzioni, per gli architetti e gli ingegneri industriali chimici. Collaboratore di C. Giudo, dopo una breve parentesi di libera professione, durante la quale progettò e diresse la costruzione, negli anni 1912-14, della nuova sede dell'osservatorio astronomico di Torino, preferì dedicarsi esclusivamente alla speculazione scientifica, e, nel 1913, conseguì la libera docenza.
Il C. insegno, quindi, dalla cattedra di scienza delle costruzioni della facoltà di ingegneria di Genova, dal 16 ott. igzo come professore straordinario e, dal 1° ag. 1924, come ordinario, rimanendovi fino al 19 nov. 1947. Dal 1914 al 1934 fu anche incaricato presso la R. Scuola navale di Genova tenendovi, tra l'altro, il corso di meccanica applicata.
Il C. morì a Pavia il 13 sett. 1960.
A lui si devono studi ed esperienze fondamentali sui materiali da costruzione. Da ricordare particolarmente sono, tra queste ricerche, quelle sui cementi, con particolare riguardo all'influenza della temperatura, alla caratteristica delle sabbie normali, alla resistenza delle masse e alla struttura dei saggi critici di malta. Rimangono, a documento di tali studi, le opere La resistenza delle malte di cemento nel periodo1910-1921 (Torino 1930), e Sulla disuniformità strutturale dei saggi critici regolamentari di malta cementizia (Roma 1934). Basilari sono pure gli studi sulla resistenza dei tubi di eternit per condotte con appoggio continuo e sul carico di sicurezza di tubi in cemento-amianto affondati nel suolo. Sull'argomento il C. scrisse Il carico di sicurezza dei tubi di cemento-amianto per condotta forzata affondati nel suolo (Pavia 1939).
Un grosso problema delle costruzioni ferroviarie e, in particolare, dell'armamento ferroviario è stato, e rimane, quello delle traverse. Queste in origine erano di pietra, poi vennero realizzate in legno allo scopo di avere un appoggio elastico del binario. Inconvenienti delle essenze legnose sono però la durata limitata che non supera, nel caso delle traverse iniettate. i venti o trent'anni, e il costo. Si è quindi tentato, ripetutamente, di sostituire le traverse in legno con traverse in materiali a durata illimitata, in particolare in calcestruzzo. I primi esperimenti, condotti in tutte le nazioni negli anni Venti, furono presto abbandonati per l'inconveniente gravissimo della rigidezza eccessiva di appoggio e dell'insufficiente, elasticità. Il C. in questo settore si mostrò veramente un precursore, proponendo la adozione di traversine in fibrocemento e conducendo indagini sperimentali sulle sollecitazioni e tensioni inteme indotte in esercizio nelle traversine. Purtroppo, pur trattandosi di un problema di interesse nazionale, le ricerche del C. non ebbero quella larghezza di applicazioni che pur da esse ci si poteva aspettare.
Infine si devono al C. ricerche sperimentali sulle essenze legnose allo scopo di stilare proposte per le prove di accettazione.
Effettuò molte ricerche anche nel campo della statica e della scienza delle costruzioni. Sono da ricordare, a questo riguardo, le opere: Equilibrio statico dei grandi serbatoi d'acqua elevati sul suolo, con applicazioni numeriche (Torino 1913), Meccanica applicata alle costruzioni (Torino 1934), Edilizia antiaerea (Genova 1937), Accertamenti tecnico-giudiziari nei disastri edilizi (Roma 1941). In questo settore però l'opera di maggior rilievo, e di maggiore interesse per i tecnici, è Applicazioni pratiche della scienza delle costruzioni (Torino 1931) in tre volumi ampiamente corredati di esempi numerici pratici, di vari tipi costruttivi, di particolari costruttivi in grande scala e di computi metrici.
Bibl.: Annuario della R. università di Genova, anno accademico 1937-38, pp. 104 s., 122, 175; altre notizie sono state fornite dal prof. Rodolfo De Nova, genero del Casati.