HUSSERL, Edmund
Filosofo, nato a Prossnitz l'8 aprile 1859; fu professore di filosofia a Gottinga, poi a Friburgo (Germania). Fu scolaro del Brentano. Influì notevolmente sullo sviluppo della filosofia tedesca contemporanea attraverso la critica del psicologismo e lo sviluppo del concetto della logica e della filosofia come scienza a priori.
Il suo pensiero si riassume in una teoria della fenomenologia: sospendendo ogni giudizio sulla realtà esistente ("riduzione fenomenologica") e mantenendo di fronte a noi il reale solo come un mondo di molteplici significati ideali, la "fenomenologia" s'impone non come un sistema filosofico, ma come un metodo per mezzo del quale si isolano gli elementi assoluti, trascendentali, che dànno significato logico al reale. Esercitare la riduzione fenomenologica della realtà, e poi analizzare con precisione un dato momento logico, significa prendere coscienza del reale nella sua prima verità, non giudicarlo, ma considerarlo e descrivere gli elementi logici per mezzo di un esame intuitivo dei concetti. Questo mondo trascendentale è il fondamento assoluto che precede e condiziona ogni giudizio e affermazione, con lo studio del quale solo la logica e la filosofia possono diventare una scienza esatta autonoma e veramente originale.
Gli scritti principali di H. sono: Logische Untersuchungen, voll. 2, Halle 1921; Philosophie als strenge Wissenschaft, in Logos, I, 1910; Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologische Philosophie, Halle 1913; Logik, Halle 1929.