THOUVENEL, Edouard-Antoine
Diplomatico francese, nato a Verdun l'11 novembre 1818, morto a Parigi il 18 ottobre 1866. Terminati gli studî di giurisprudenza, fece un viaggio in Valacchia e in Ungheria nel 1838 e ne scrisse una bella relazione (Hongrie et Valachie, Parigi 1840). Quest'opera gli procurò un posto al Ministero degli affari esteri. Dopo tre anni, fu nominato attaché presso l'ambasciata di Bruxelles, e, verso la fine del 1845, venne trasferito ad Atene. Consigliere di legazione dal 25 novembre 1846, incaricato d'affari dopo la rivoluzione del 1848, ministro plenipotenziario il 5 marzo 1849, il Th. si rivelò in Grecia un valente diplomatico. Quando la flotta inglese, inviata dal Palmerston, pose il blocco al Pireo nel 1850 per imporre i voleri della Gran Bretagna a re Ottone, il Th., sebbene privo d'istruzioni del suo governo tutto preso dai problemi interni della Francia, protestò energicamente e preparò la resistenza greca. Il principe presidente Luigi Napoleone, per ragioni di politica generale, non credette opportuno esasperare il conflitto con l'Inghilterra e il Th. venne lodato, ma fu trasferito, il 16 novembre 1850, a Monaco. Nondimeno Luigi Napoleone aveva potuto conoscere i suoi meriti, e, dopo il colpo di stato del 1851, richiamò il Th. a Parigi e gli affidò la direzione politica del Ministero degli affari esteri. Durante la crisi diplomatica provocata dalla questione dei Luoghi Santi e dalla guerra di Crimea, il Th. spiegò una febbrile attività, e, quando il generale Baraguay d'Hilliers fu designato per il comando dell'armata del Baltico, egli ebbe l'incarico di prenderne il posto all'ambasciata di Costantinopoli. Qui il Th. ebbe a lottare contro i migliori diplomatici inglesi per la conquista dell, animo del sultano, ma seppe tener fronte con grande abilità tanto a lord Stratford di Redcliff, quanto a sir Henry Bulwer, che sostituì il primo nel 1858. Trovò l'impero ottomano in piena balia inglese; lo lasciò ben avviato a subire l'influenza francese, che si sviluppò completamente dopo di lui. Senatore l'8 maggio 1859, il Th. raggiunse finalmente il posto di ministro degli Affari esteri il 4 gennaio 1860. Egli non avrebbe fatto la spedizione d'Italia del 1859, ma, dal momento che era stata fatta, riteneva opportuno accettarne francamente tutte le conseguenze e non porre serî intralci al naturale cammino delle cose, che avrebbero avuto il solo effetto di spingere l'Italia nelle braccia dell'Inghilterra. Le annessioni di Nizza e della Savoia alla Francia e dell'Italia centrale e meridionale al regno di Sardegna furono dal Th. condotte in porto con molto tatto. Le spedizioni in Siria e in Cina mantennero salda nell'Oriente e nell'Estremo Oriente la potenza francese. I trattati di commercio con l'Inghilterra e con la Prussia segnarono un indirizzo nuovo nella politica commerciale. Il Th. cadde per la questione romana, per la quale aveva condotto col governo italiano quelle trattative, che dovevano sboccare nella convenzione di settembre del 1864, ma, non approvando le tergiversazioni dell'imperatore, si dimise il 18 ottobre 1862.
Bibl.: Della sua carriera diplomatica, il Th. lasciò molti preziosi documenti, che furono pubblicati dal figlio Luigi: Le secret de l'Empereur, 1860-63, Parigi 1889; La Grèce du roi Othon, ivi 1890; Nicolas I et Napoléon III, ivi 1891; Épisodes d'histoire contemporaine, ivi 1892; Trois années de la question d'Orient, 1856-59, ivi 1897; Pages de l'histoire du second empire, ivi 1903. Cfr. anche C. Maraldi, Documenti francesi sulla caduta del regno meridionale, a cura di A. Omodeo, Napoli 1935.