PAILLERON, Èdouard
Commediografo, nato nel 1834 a Parigi, ivi morto nel 1899. Tentò dapprima l'avvocatura; ma ben presto si diede tutto al teatro, a cui lo chiamava la sua natura d'osservatore dei costumi contemporanei.
Esordì con un atto in versi, Le parasite, rappresentato all'Odéon nel 1860 (è da rilevare che in quello stesso anno egli pubblicava un volume di poesie satiriche quasi omonimo, Les parasites); poi venne producendo una serie di commedie in prosa che gli ottennero il favore del pubblico e, nel 1882, l'accesso all'Académie Française. La più celebre di queste commedie è Le Monde où l'on s'ennuie, rappresentata nel 1868 al Gymnase e nel 1881 alla Comédie Française, molto nota e ammirata anche in Italia. In essa egli volle dipingere un Hotel de Rambouillet del suo tempo, una società di falsi raffinati, di intellettuali per posa, che vivono una vita artefatta e insipida. Più che al Molière delle Précieuses ridicules, egli si ricongiunge a Dumas figlio e a Émile Augier, dove sono più apertamente satirici; ma la sua satira è più leggiera e spiritosa e piccante: di gusto tutto mondano e prettamente parigino. Altre notevoli commedie del P. sono: Le mur mitoyen (1862), Le dernier quartier (1864), Les faux ménages (1869), Pendant le bal (1881), Cabotins (1894).
Bibl.: L. d'Almeida, L'øuvre littéraire d'É. P., Parigi 1888; A. Lalia Paternostro, É. P., Parigi 1931.