Uomo politico e giurista (Parigi 1811 - ivi 1883), prof. (dal 1849) di legislazione comparata al Collegio di Francia. Socio straniero dei Lincei (1878), fondò la Revue historique du droit français et étranger. Sebbene fatto segno a critiche per il suo incerto atteggiamento politico durante il secondo Impero, fu eletto nel 1871 deputato all'Assemblea nazionale, dove si dichiarò in favore di Thiers; contribuì alla legge che istituì in Francia, il 25 febbr. 1875, il regime repubblicano.
Tra le sue opere principali, si ricordano: Histoire du droit de propriété foncière depuis Constantin jusqu'à nos jours (1839); Essai sur la vie et les doctrines de Frédéric Charles De Savigny (1842); Recherches sur la condition civile et politique des femmes depuis les Romains jusqu'à nos jours (1843); Essai sur les lois criminelles des Romains concernant la responsabilité des magistrats (1845); Histoire politique des Etats-Unis depuis les premiers essais de colonisation jusqu’à l’adoption de la consitution fédérale, 1620-1789 (3 voll., 1855-66); La liberté religieuse (1858); Etudes morales et politiques (1862); Questions constitutionnelles (1872). Prima della caduta di Napoleone III aveva pubblicato due romanzi di successo in cui affermava, in forma allegorica, le idealità democratiche e liberali proprie della costituzione e della prassi politica americana: Paris en Amérique (1863) e Le prince Caniche (1868).