Boehmer, Eduard
Dantista tedesco (Stettino 1827 - Lichtenthal, Baden-Baden, 1906); studiò teologia e filologia e prese la libera docenza in teologia ad Halle nel 1854. Pur continuando a pubblicare opere di carattere teologico, fu attratto verso la filologia romanza dallo studio di Juan de Valdés e soprattutto dallo studio di D. sotto la guida di L. G. Blanc. Avuto (nel 1866) l'incarico della cattedra di Blanc, nel 1868 divenne titolare di filologia romanza, poi (1872) fu chiamato a Strasburgo per coprire la cattedra di filologia romanza nuovamente istituita in quella università, ma nel 1879 si ritirò dall'insegnamento. Nel 1871 fondò la prima rivista tedesca di filologia romanza, " Romanische Studien ", che diresse fino al 1895.
Come romanista il B. non si limitò al campo italiano come il suo predecessore Blanc, ma abbracciò il mondo romanzo intero (ad es. inventò un sistema di trascrizione fonetica per la notazione di dialetti moderni). Fu il primo a studiare le letterature retoromanze e il felibrismo. Diede edizioni della Chanson de Roland, del Ritmo cassinese, di Juan de Valdés. La sua attività di dantista cade nel periodo del suo professorato ad Halle. Dal 1865 al 1872 fu segretario della Deutsche Dante Gesellschaft, di cui pubblicò i primi tre volumi del Jahrbuch in collaborazione con K. Witte. Scrisse saggi sulla Monarchia (1866), sul De vulg. Eloq. e la struttura della canzone dantesca (1867, saggio che fu poi completato dal Bartsch), sulla figura di Matelda (1871, 1874), sul Veltro (1869) e ancora sul De vulg. Eloq. (1879).
Bibl. - J. Storost, in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XXXIX (1961) 80-97; Die Religion in Geschichte und Gegenwart, I (1927), per gli scritti teologici.