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SCARPETTA, Eduardo

di Silvio D'Amico - Enciclopedia Italiana (1936)
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SCARPETTA, Eduardo

Silvio D'Amico

Attore e commediografo dialettale, nato a Napoli il 13 marzo 1853, ivi morto il 29 novembre 1925. Di modestissima famiglia, salì in età di quindici anni le scene del vecchio teatro napoletano di San Carlino, in parti infime, compensato dall'impresario Mormone con quattordici ducati mensili, pari a lire italiane diciassette. Seguì poi il noto attore Michele Bozzo in un giro in Calabria, generalmente deriso per la sua inettitudine ai ruoli serî che gli avevano assegnati. Sennonché, tornato diciassettenne al San Carlino, ottenne il suo primo successo di attore-autore con una commediola comica in dialetto napoletano, Don Felice Sciosciammocca, mariuolo de 'na pizza; e il più famoso Pulcinella del tempo, Antonio Petito, lo scritturò immediatamente nella propria compagnia. Alla morte del Petito, passò con Raffaele Vitale; e infine assunse la direzione del San Carlino, dove al vecchio e grossolano repertorio farsesco sostituì una serie di commedie, sempre in dialetto, composte da lui stesso, di cui circa un terzo con trame originali e il resto ridotte da altre commedie italiane e specialmente francesi. Protagonista di tutto questo repertorio rimase immutabilmente la nuova "maschera" di Sciosciammocca ch'egli aveva creata nel suo primo lavoretto e che non abbandonò mai più, riuscendo a farla accettare ai gusti del pubblico partenopeo, e poi italiano, in luogo di quella secolare di Pulcinella. Come Pulcinella - che non è un tipo fisso ma piuttosto una generica espressione comica di umori, aspirazioni, vizî e miserie della plebe napoletana - anche Don Felice Sciosciammocca - per cui il Rasi ricorda il vecchio ruolo italiano del mamo, lo scemo più o meno beffato, e i precedenti del veneto Filipeto goldoniano, e del romano Pippetto giraudiano - non ha lineamenti definiti con precisione; ma assume da un'avventura all'altra caratteri sensibilmente varî, pure serbando, con lo stesso volto e lo stesso abbigliamento ridicolo, il medesimo vago fondo di napoletana umanità. E intorno a un tale protagonista, che lo S. attore incarnava con comicità vivacissima ma sobria e spontanea, lo S. autore e direttore fece agitare una folla di macchiette estremamente caricaturali, che incontrarono il favore non solo del pubblico grosso ma anche di quello migliore e della stessa critica. Al che concorse l'interpretazione straordinariamente saporita de' suoi comici, tra cui il Della Rossa, la Gagliardi, lo Schioppa, e quell'eccellente artista che fu Gennaro Pantalena (in seguito distaccatosi dallo S. per creare una compagnia con repertorio d'intenti più elevati). Il successo d'ilarità dello S. fu grande non solo in Napoli ma nell'Italia intera.

Delle sue commedie, circa un centinaio, si ricorda soprattutto Miseria e nobiltà, che è la più originale e contiene scene assai felici; oltre Tetillo (rid. da Bébé), Li nipute de lu Sinneco (da Le droit d'aimer), Santarella (da Mam'zelle Nitouche), Mettíteve a ffà l'ammore cu' me (da Fatemi la corte), L'albergo del Silenzio (da L'albergo del Libero scambio), 'Na criatura sperduta, 'A natriccia, 'Na mazziata dopo mangiato, Tante 'mbruoglie pe 'na fumata, 'Nu turco napolitano, Il romanzo d'un farmacista povero, ecc. Negli ultimi anni della sua vita lo S. si ritirò dalle scene, affidando la rappresentazione del suo repertorio alla compagnia guidata dal figlio Vincenzino, vivente.

Bibl.: S. Di Giacomo, Storia del Teatro San Carlino, Napoli 1891; 6ª ed., a cura di B. Brunelli, Milano 1935; B. Croce, I teatri di Napoli, Bari 1916; E. Scarpetta, Cinquant'anni di palcoscenico, memorie, con prefaz. di B. Croce, Napoli 1925.

Vedi anche
Antonio Petito Comico (Napoli 1822 - ivi 1876), la più celebre maschera dell'Ottocento. Figlio di comici, si presentò sulla scena con la maschera di Pantalone, ch'era quella del padre. Fu il vero Pulcinella, vario, gaio, vivo dell'Ottocento. Modificò lievemente il costume tradizionale e lo trasmise ai suoi successori. ... Luca De Filippo Attore italiano (n. Roma 1948). Figlio di Eduardo, ha esordito a soli 8 anni accanto al padre, del quale ha raccolto l'eredità artistica; ha recitato sia nel repertorio paterno (Chi è più felice di me?, 1984; Uomo e galantuomo, 1985; Questi fantasmi, 1992), sia in testi di E. Scarpetta (La donna è mobile, ... Luigi De Filippo Attore italiano (n. Napoli 1930). Figlio di Peppino, ha esordito nel 1951 con il padre; ha interpretato testi di Molière, Gogol', Pirandello, Plauto; come regista ha messo in scena numerosi testi di Peppino (Don Rafele 'o trumbone, 1981; Non è vero ma ci credo, 1984) e di Scarpetta (Santarella, 1992); ... Eduardo De Filippo Autore teatrale, attore e regista (Napoli 1900 - Roma 1984). Tra le figure più eminenti del teatro italiano del Novecento, per la sua abilità di autore e la sensibilità di interprete che faceva perno sulla sottile rarefazione dei mezzi espressivi e su una raffinata tecnica espressiva. Dapprima in parallelo ...
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  • Scarpétta, Edoardo
    Enciclopedia on line
    Attore e commediografo (Napoli 1853 - ivi 1925); esordì a 15 anni nei teatrini delle fiere e al San Carlino nel 1869. Dopo un breve giro senza fortuna in Calabria, fece ritorno a Napoli e al San Carlino dove si rivelò nella farsa Feliciello, mariolo de 'na pizza, interpretando Don Felice Sciosciammocca, ...
Vocabolario
scarpétta
scarpetta scarpétta s. f. [dim. di scarpa]. – 1. a. Scarpa da bambino, o anche scarpa femminile piccola ed elegante: scarpette da sera; scarpette di vernice, di raso, di strass. b. Scarpa bassa, fatta con materiale leggero e flessibile...
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