VIRZA, Edvarts
Poeta lettone, nato a Zemgale (Semigallia) il 27 dicembre 1883. Educato alla lettura di Omero e Virgilio, oltre che dei poeti francesi e russi, il V. avversò l'influenza del sentimentalismo tedesco e divenne, giovanissimo, un apostolo fervente delle letterature romanze.
Nelle sue prime raccolte di versi Biíeris (La coppa, 1907) e Dievièíīgās rotalas (Giuochi divini, 1919; 2ªed., 1936) egli predilige temi erotico-anacreontici. D'ispirazione patriottica sono invece le poesie, le novelle e gli articoli di giornali, scritti dal V. durante la guerra mondiale. Dopo la guerra egli propugnò un regime autoritario. Condirettore dal 1922 del giornale Brīvā Zeme, il V. pubblicò tra il 1923 e il 1927 un volume di novelle (Zaùā Zemgale, La verde Semigallia, 1923) e quattro volumi di poesie (Laikmets un lira, L'epoca e la lira, 1923; Poēmas, 1924; Skaidrība, Chiarezza, 1927; Lauku balsis, Voci campestri, 1927). Importanza politica e storica ha l'opera Laikmeta dokumenti (Documenti dell'epoca, 1930). L'ultima raccolta di poesie: Dzeias un poēmas (Canti e poemi, 1933) contiene anche versi satirici contro la democrazia. Noto anche all'estero è il poema in prosa ritmica Straumēni (trad. ted. Die Himmelsleiter, Lipsia 1935): monumento alla casa natìa del poeta, alla bella e ricca Semigallia, alla vita patriarcale dei suoi contadini. Un senso vigoroso della forma, potenza espressiva e ricchezza d'immagini caratterizzano l'opera poetica del V.
Nei suoi articoli appassionati sull'arte e sulla politica (Zem karoga, Sotto l'insegna, 1935; Jaunā junda, Nuov'appello 1936), il V. indica nelle tradizioni dell'antica civiltà lettone le basi nazionali del nuovo regime lettone. Il V. è infine autore di una monografia sul presidente della repubblica autoritaria lettone Karlis Ulmanis (1935) e di perfette traduzioni dal francese riunite in due antologie: Franču lirika I9. g. s., Franču renesanses lirika, 1930.