GRIEG, Edward Hagerup
Musicista, nato il 15 giugno 1843 a Bergen (Norvegia), dove morì il 4 settemhre 1907. Ebbe i primi insegnamenti musicali dalla madre, musicista e pianista eccellente. Nel 1858 entrò nel conservatorio di Lipsia e vi studiò con J. Moscheles, K. H. Reinecke, E. I. Richter, M. Hauptmann e E. F. Wenzel. Nel 1863 si recò a Copenaghen attrattovi dalla presenza di Niels Gade, il più autorevole rappresentante dello scandinavismo musicale. L'amicizia di Gade, J. P. E. Hartmann e soprattutto di R. Nordraak (Cristiania 1842, Berlino 1866) fu decisiva sul suo carattere e sul suo stile: egli stesso ha scritto: "Nordraak fu il primo che mi rivelò la musica popolare nordica e la mia propria natura". Nel '65 e nel'70 visitò l'Italia; nel '95 fu nominato dottore in musica ad honorem all'università di Cambridge e nel '97 membro ordinario dell'accademia di Berlino. Sua moglie Nina (nata Hagerup) fu un'eccellente cantatrice. Ai contemporanei G. apparve come un musicista d'avanguardia e d'eccezione; oggi lo si vede sulla strada grande della tradizione, pur rimanendo egli un artista singolarissimo e originale. Non maestà, non epica grandezza risuonano nella sua musica, ma piuttosto una dolce, semplice, malinconica poesia: la poesia della natura, della lontananza, dei ricordi, espressa con intensa commozione. La melodia popolare del suo paese è stata il punto di partenza e il punto d'appoggio sul quale si sviluppò l'espressività del musicista norvegese: come M. Mussorgsky per la Russia, E. Albeniz e E. Cranados per la Spagna, G. per la Norvegia è il più genuino poeta dell'anima musicale nazionale. Il suo stile è tutto intessuto di elementi folkloristici; ma mentre nella maggior parte dei casi questa mescolanza e intromissione di elementi popolari nella musica dotta dà in inutili esercitazioni accademiche, per G. diventa fonte di emozione, di vita, di poesia, diventa arte e dà organismi d'indiscutibile bellezza. I procedimenti armonici postbeethoveniani e romantici si ritrovano interi nell'opera di G.: in questo campo non fu un novatore. Vissuto in un'epoca d'imperante cromatismo, ne subì l'influsso, né cercò di liberarsene; ma il cromatismo a contatto con la melodia viva e originale del G. diede combinazioni gustose e impensate e tratti tuttora freschi e vitali. G. è maestro nella piccola forma e nel quadretto di carattere: peraltro le sue sonate, il quartetto, il concerto e le composizioni orchestrali sono costruite con un'architettura semplice ma robusta ed equilibrata.
Opere: 1 sonata per pianoforte, 3 per violino e pianoforte, 1 per violoncello e pianoforte, 1 quartetto per archi, 1 concerto per pianoforte e orchestra, i poemetti Vor der Klosterpforte per soprano, coro e orchestra, Landerknnung per baritono, orch. d'archi e 2 corni, Der Bergentrückte per baritono, orchestra d'archi e 2 corni, Bergliot, melologo con orchestra, scene di Olav Trigvason e musica di scena per il Peer Gynt di Ibsen, Herbststurm per coro e orchestra, una suite per orchestra d'archi Aus Holbergs Zeit, Norwegische Tänze, Sigurd Jorsalfar, Simphonische Tänze, 2 Nordische Weisen, Lyrische Suite, Romanza e variazioni per orchestra, molta musica per pianoforte (notissimi i Pezzi lirici), e moltissima per canto e pianoforte.
Bibl.: E. Closson, E. G. et la musique scandinave, Parigi 1892; H. T. Finck, E. G., Stoccarda 1906; G. Schjlderup u. W. Niemann, E. G., Lipsia 1908; R. H. Stein, G., 1921; aus E. G. Briefen an den Stifter der Musikbibl. Peters, in Jahrb. Peters., 1907.