HOUSE, Edward Mandell
Uomo politico nord-americano, nato il 26 luglio 1858 a Houston, nello stato del Texas, da un ricco partigiano dei Sudisti, di origine anglo-olandese. Abile uomo di affari, contribuì fin dalla giovinezza al ristabilimento dell'ordine in quello stato di frontiera che la guerra di secessione aveva lasciato in preda all'anarchia. Divenuto il capo morale del partito democratico del Texas, senza assumere responsabilità politiche apparenti H., dopo i successivi scacchi del bimetallista W. G. Bryan, si mise nel 1910 alla ricerca di un plausibile candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti. Finì con lo scegliere il governatore del New Jersey, Woodrow Wilson, ch'egli conobbe personalmente solo nel novembre del 1911, divenendone subito intimo amico e consigliere. Riuscì, puntando sulla frazione liberale dei democratici opposta alla famigerata "Tammany", a far designare Wilson come candidato democratico dalla Convenzione di Baltimora, alla quale non volle però intervenire personalmente. I dissensi fra i repubblicani assicurarono la vittoria di Wilson, dal quale H. non volle accettare alcun ufficio ministeriale, ma solo incarichi di fiducia, soprattutto nei rapporti con le potenze straniere. Così nell'estate del 1914 egli si recò a Berlino e a Londra per tentare un accordo generale fra le due monarchie, che avrebbe impedito lo scoppio della guerra. Dichiarata questa, H. tornò in Europa nel gennaio del I915 e si sforzò di porre le basi di una pacificazione, ottenendo il riconoscimento del principio della libertà dei mari, tentativi resi vani segnatamente dall'affondamento del Lusitania. Dopo le dimissioni di Bryan dal Ministero degli esteri americano, H. aumentò la sua partecipazione attiva ai negoziati diplomatici, e fu in Europa nell'inverno del 1916. Fu il principale ispiratore della politica seguita da Wilson, che condusse all'intervento americano nella guerra. Tornò allora in Francia, rappresentandovi il governo degli Stati Uniti nel Consiglio supremo di guerra e segnatamente nei negoziati dell'armistizio del novembre 1918. Delegato ufficiale alla conferenza per la pace e membro del comitato di redazione del Covenant della Società delle Nazioni, H. ebbe grande responsabilità nella redazione di quei patti e non gli fu risparmiata l'impopolarità fra gl'Italiani per la sua riluttanza a riconoscere le aspirazioni dei Fiumani. Il suo intervento fu d'altra parte decisivo nel fare accettare da Wilson l'incorporazione dell'Alto Adige nel regno d'Italia. Nei giorni dell'elaborazione dei trattati di pace ebbe termine, in circostanze non ben chiarite, l'intima collaborazione di H. col Wilson. Nel 1920 H. fece un altro soggiorno in Europa come privato cittadino.
Bibl.: C. Seymour, The int. papers of Col. H., Boston 1926-1928; E. M. House e C. Seymour, What really happened at Paris, New York 1921.