Scrittore tedesco (Kiel 1898 - Gmund am Tegernsee, Baviera, 1981). Prigioniero di guerra in Russia, coinvolto nella guerra civile fra bolscevichi e "bianchi", al ritorno in Germania diede inizio a una vasta attività narrativa che gli valse il titolo di "cronista" del suo tempo e un successo sproporzionato alle sue effettive qualità letterarie. Alla prima guerra mondiale e agli anni successivi si riferiscono la trilogia Die Armee hinter Stacheldraht (1929), Zwischen Weiss und Rot (1930) e Wir rufen Deutschland (1932), nonché i romanzi Die letzten Reiter (1935) e Auf halbem Wege (1939). Alla seconda guerra mondiale si collegano Der Tod in Polen (1940), Panzerführer (1941) e Wenn die Dämme brechen (1950); a un temuto terzo conflitto, Es geschah im Jahre 1965 (1957). Una discussa giustificazione del suo atteggiamento compiacente verso il nazismo fu tentata da D. in Die zwölf Gespräche. 1933-1945 (1966).