NIMBY, effetto
NIMBY, effètto locuz. sost. m. – Espressione (Not in my back yard, «non nel mio giardino») coniata negli anni Ottanta del Novecento, attribuita a W. Rodger dell’American nuclear society e legata al politico britannico N. Ridley (1929-93), che fu segretario di Stato conservatore per l’ambiente. Identifica l’opposizione di uno o più membri di una comunità locale a ospitare opere di interesse generale sul proprio territorio, pur riconoscendone, a volte, la desiderabilità sociale (l’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, una scuola, un centro commerciale, un ospizio, grandi vie di comunicazione, ecc.). In altri casi l’opera è assolutamente indesiderata, perché considerata una minaccia alla salute o alla sicurezza, oppure perché a essa si associa una riduzione dello status di un quartiere o di un’area geografica. Tali opere possono includere, per es., la realizzazione di una discarica di rifiuti pericolosi o lo stoccaggio di materiale radioattivo, a cui sono associate forti proteste e manifestazioni. NIMBY è utilizzato anche per descrivere le persone che sostengono alcune proposte (come l’aumento della tassazione), ma si oppongono alla loro applicazione in quanto richiedono a loro stessi un sacrificio (v. anche WIMBY).