EGIDIO da Viterbo
Cardinale. Nato a Viterbo da Antonino Canisio verso il 1465, entrò fra gli agostiniani nel 1488, e si distinse presto per l'ingegno e l'erudizione: fu anche celebratissimo oratore. Adoperato da Giulio II nelle sue trattative con Venezia per la restituzione di Faenza, nel 1507 fu eletto generale del suo ordine. Il 2 maggio 1512 pronunciò il discorso d'inaugurazione del Concilio V Lateranense, che fu ammirato sia per il coraggio nel manifestare i mali della Chiesa e nell'indicarne i rimedî, sia per la splendida forma. Leone X, che si servì molto di lui per le relazioni con i varî stati, lo creò cardinale nel luglio 1517, inviandolo quindi a Carlo V per la crociata contro i Turchi. Al suo ritorno fu nominato vescovo di Viterbo, ove ospitò i cavalieri di Rodi scacciati dall'isola dai Turchi. Morì il 12 o 21 novembre 1532.
Fornito di ampia cultura umanistica, scrisse molto, anche poesie italiane. Alcuni saggi uscirono postumi; molti altri scritti, specialmente filosofici e di erudizione biblica e rabbinica, rimasero inediti.
Bibl.: A. Palmieri, Gilles de Viterbe, in Dictionnaire de théologie cath., VI, ii, 1365-1371 (con bibliografia); G. Signorelli, Il Card. E. da V., Firenze 1929 (con epistolario inedito).