Gorra, Egidio
, Letterato e filologo (Fontanellato 1861-Pavia 1918), docente di storia comparata delle letterature neolatine nell'università di Pavia, ivi e poi a Torino rettore. Studiò la leggenda troiana in Italia, il Fiore; si dedicò alla morfologia, ai dialetti italiani, alla derivazione del volgare dal latino parlato, alle origini della lingua e letteratura spagnola, al Roman de la Rose. Fu a lungo direttore del " Giornale storico della letteratura italiana ".
Come dantologo esordì (1898) con Il primo accenno alla D.C., negando nella canzone Donne ch'avete ogni riferimento al futuro poema e all'apoteosi di Beatrice. L'anno dopo Il soggettivismo di D., rimasto famoso, sostenne la tesi che D. nella sua creazione s'ispirasse a tradizioni o leggende, usando solo di un " diritto di scelta ", contrapposto al " diritto di grazia " di cui parlava il D'Ovidio. Il G. volle così limitare, con una specie di determinismo soggettivo, l'inventività di D., pur affermandone la sconfinata fantasia, la maturità strutturale e lirica. Studiò poi la genesi interna della Commedia (Per la genesi della D.C., in Fra drammi e poemi, Milano 1900), ricercando nel Convivio, soprattutto nella passione politica, le vie del capolavoro. Tradusse Orme di D. in Italia (Bologna 1902) del Bassermann; poi in tre note (Quando D. scrisse la D.C., in " Rendic. Ist. Lombardo " s. 2, XXXIX [1906-7] 666-689, 827-852) tornò sulla genesi della Commedia con un'indagine sia cronologica sia dei procedimenti compositivi, sostenendo la sincronicità delle tre cantiche, per le continue revisioni e la scelta dei temi secondo attualità. Senza escludere che parte del poema sia stata scritta prima del 1315, ritenne - in polemica col Parodi - che tutte le allusioni storiche convergano verso la data del 1314.
Bibl. - A. Balsamo, in " Boll. Stor. Piacentino " XIII (1918) 53 ss.; V. Cian, In cammino..., in " Giorn. stor. " LXXII (1918) 225 ss.; R. Schippisi, in Piacenza a D., Piacenza 1967, 133-139.