FERRONI, Egisto
Pittore, nato nel 1835 a Signa, morto ivi il 26 maggio 1912. Esordì come scultore e solo in seguito si dedicò alla pittura, con i macchiaioli, segnando, nella evoluzione di questa scuola, la fase meno speculativa e più popolare. Al pari di N. Cannicci, il F. ebbe della natura e della vita una visione fra d'idillio e d'elegia, ritraendo nei suoi quadri gli aspetti più miti e gli episodî consueti di una Toscana rurale e paesana, pur riuscendo, qualche volta, a trascendere la nota aneddotica. Alla tenuità della sua vena si confanno le gamme flebili e come sbiadite della sua parca tavolozza, ciò che accosta in qualche misura la pittura del F. a quella di G. Toma. Sono fra le opere più tipiche del F.: La ninna-nanna, Il carro rosso, Torna il babbo, La boscaiola (Gall. naz. d'arte mod. di Roma). Notevole è il periodo in cui l'artista si propose di far assurgere la rappresentazione del vero ad armonia decorativa, con modi e fatture che accennano all'affresco. Ma alla complessità e all'ampiezza di tali composizioni fa spesso difetto il sostegno di un adeguato nerbo plastico. Fra le opere migliori di quel periodo: La Domenica; Il ritorno dalla fonte; Il ritorno sul carro; Idillio; Il carro; La barca; Il bagno; Riposo; Ai campi (Galleria d'arte mod., Firenze), ecc.
Bibl.: A. Cecioni, Scritti e ricordi, Firenze 1905; Catalogo dell'80ª Esposizione della Società delle belle arti di Firenze, 1927 (elenco di 50 opere); V. A. C., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XI, Lipsia 1915 (con bibl.).