EILBERTO DI COLONIA
Orafo originario di Colonia e probabilmente attivo nella stessa città tra il 1130 e il 1160 ca., abile nelle tecniche dello sbalzo, dell'incisione, della brunitura e dello smalto cloisonné e champlevé. Il nome e la località d'origine di E. sono riportati nell'iscrizione "Eilbertus Coloniensis me fecit" posta nella parte inferiore brunita di un altarolo, proveniente dal c.d. tesoro dei Guelfi e oggi a Berlino (Staatl. Mus., Pr. Kulturbesitz, Kunstgewerbemus.).Nei confronti della tesi sostenuta da Falke (Falke, Frauberger, 1904), secondo la quale E. sarebbe stato un monaco artista attivo nell'abbazia benedettina di St. Pantaleon a Colonia fino al 1150 ca., Braun (1926) mosse obiezioni, negando altresì l'attribuzione a E. di opere come lo scrigno di St. Viktor (Xanten, St. Viktor), l'altarolo portatile di St. Mauritius (Siegburg, St. Servatius, Schatzkammer) e quello conservato a Mönchengladbach (Propstei- und Münsterkirche St. Vitus, Münsterschatzkammer), sostenuta invece da Falke. Appare improbabile la tesi sostenuta da Schulten (1966) circa la sua identificazione con l'"Alberti sacerdotis et canonici aurifabri", ricordato nell'atto di fondazione e nel necrologio dell'abbazia di Knechtsteden a Straberg, in Renania. Riguardo al problema relativo a un viaggio dell'orafo e a una sua attività a Hildesheim e a Brunswick, Kötzsche (1973) si è espresso con giustificato scetticismo, fornendo inoltre una lettura critica generale sulle attribuzioni relative all'opera di Eilberto.
Bibl.: O. von Falke, H. Frauberger, Deutsche Schmelzarbeiten des Mittelalters, Frankfurt a. M. 1904, p. 21; J. Braun, Die Pantaleonswerkstätte zu Köln, Stimmer der Zeit 56, 1926, pp. 137-146; W. Schulten, Neue Funde zur Baugeschichte der Abtei Knechtsteden, Jahrbuch der rheinischen Denkmalpflege 26, 1966, p. 190; D. Kötzsche, Zum Stand der Forschung der Goldschmiedekunst des 12. Jahrhunderts im Rheiner-Maas-Gebiet, in Rhein und Maas. Kunst und Kultur 800-1400, cat. (Köln-Bruxelles 1972), II, Köln 1973, pp. 191-236: 217; P.C. Claussen, Kölner Künstler romanischer Zeit nach den Schriftquellen, in Ornamenta Ecclesiae. Kunst und Künstler der Romanik, a cura di A. Legner, cat., Köln 1985, II, pp. 369-373.A. von Euw