Poeta, giornalista e scrittore islandese (Elliđavatn 1864 - Herdísarvík 1940). Formatosi sul pensiero di Brandes e di Nietzsche, fu, sul volger del secolo e oltre, il massimo rappresentante del gusto e della sensibilità simbolista in Islanda. Le sue raccolte di versi: Sögur og kvaeđi ("Racconti e canti", 1897), Hafblik ("Acque calme", 1906), Vogar ("Flutti", 1921), così spesso legate per materia e forma a una tradizione straniera, non s'intendono in realtà al di fuori di quella indigena, che ne costituisce il costante fondo di risonanza.