EL ARGAR
Villaggio sulle rive del fiume Antas, nella provincia di Almeria, che ha dato nome ad un vicino insediamento di Età del Bronzo tipico di una civiltà diffusa nelle regioni sud-orientali iberiche (civiltà argarica), durante la seconda metà del II millennio a. C.
Le prime ricerche nella provincia di Almeria furono condotte da H. e L. Siret dal 1881 al 1887, ed il sito di E. A. (cittadella e necropoli) fu successivamente esplorato in maniera sistematica. L'ampia messe di materiale archeologico, proveniente in massima parte dalle molte centinaia di tombe (serie di oggetti e complessi tombali si trovano in alcuni tra i maggiori musei europei), ha permesso di delineare il quadro inconfondibile della civiltà di E. A. e la sua estensione cronologica, nonché la sua espansione territoriale verso la Catalogna, l'Andalusia, Alicante e fin nel Portogallo.
Nella civiltà di E. A., che trova le sue premesse di sviluppo in quella diffusa nei medesimi territori prima della metà del II millennio a. C. e denominata di Los Millares (v.), può essere riconosciuto un contenuto limitatamente urbano. Si tratta generalmente di aggregati di abitazioni rettangolari (di cui rimangono i muri a secco di fondazione) situati su alture di difficile accesso e muniti di fortificazioni (El Oficio, Fuente Bermeja, Ifre, Lugarico Viejo, Fuente Alamo). Tali "roccaforti" non appaiono densamente popolate (un calcolo sulla entità numerica e di durata relativo alla necropoli di E. A. ha indicato la cifra approssimativa di 400 abitanti). Le sepolture individuali in ciste o in grandi doli praticate nell'interno stesso degli abitati, testimoniano attraverso i loro corredi un notevole sviluppo della metallurgia locale (spade, daghe, pugnali, alabarde, asce) in cui veniva impiegato rame nativo o con scarsa percentuale di stagno. Tra gli ornamenti argarici figurano oggetti di argento e d'oro: armille, pendagli e i tipici diademi trovati in tombe femminili, costituiti da una fascia anulare sormontata da una appendice piriforme. La ceramica lustra, a superficie rossiccia o nera, non presenta ornamentazione, ma persegue fogge eleganti e sobrie (ciotole carenate a fondo emisferico, coppe su alto piede), prive di anse (v. ceramica, Preistoria occidentale).
Bibl.: H. e L. Siret, Les premières âges du métal dans le sud-est de l'Espagne, Anversa 1887; P. Bosch-Gimpera, Etnologia de la Península Ibérica, Barcellona 1932, p. 164 e ss.; J. De Mata Carrizo, in Menendez Pidal, Historia de España, I, Madrid 1947, p. 758 e ss.; J. Camon Aenar, Las Artes y los pueblos de la España primitiva, Madrid 1954, pp. 550 e ss.; V. Gordon Childe, The Dawn of European Civilization, Londra 1957, p. 282 ss.