el ‛UBAID
È un sito presso Nasiriya, nell'Iraq meridionale, 4 km a O di Ur.
Il sito fu scavato negli anni 1919-1924 da H. R. Hall e C. L. Woolley; nel 1937 P. Delougaz operò ulteriori scavi. Si scavò un tell preistorico, databile alla metà del V millennio, un tempio di età protodinastica, una necropoli di età protodinastica e, in seno ad essa, almeno due tombe preistoriche.
Il tempio su piattaforma, datato al Dinastico Antico III, presenta analogie con il tempio ovale di Khāfagiah. La presenza di coni-mosaico di argilla ed altri elementi architetturali di epoca protoletteraria sparsi ai piedi della piattaforma, ha fatto ipotizzare (S. Lloyd) la eventualità che anche qui, come ad Eridu una costruzione sacra fosse esistente sin dal primo insediamento di epoca ‛Ubaid; tra l'altro si intravvedono sotto la piattaforma tracce evidenti di una costruzione precedente.
Il sito ha dato il nome ad un tipo ceramico, detto appunto di el ‛U., rinvenuto qui per la prima volta sulla superficie del tell, in una trincea operata attraverso una area preistorica con capanne, e nelle tombe. Le origini e l'evoluzione di tale ceramica presentano un notevole interesse, in quanto essa è legata alla prima architettura sacra mesopotamica, ed in ultima analisi al problema delle origim sumere (v. eridu, vol. iii, pag. 415). Successivi scavi ad Ur, Eridu, Warka, Rās al Amiya, hanno chiarito la posizione della ceramica di el ‛U. nel S della Mesopotamia; intanto si riconosceva l'esistenza nel N di una cerainica analoga, detta appunto Nord-‛Ubaid (A. L. Perkins).
La sequenza ‛Ubaid è stata recentemente ristrutturata, sulla base della stratificazione delle ceramiche di Eridu, in quattro fasi (J. Oates):
1) fase di Eridu, corrispondente ai livelli XIX-XV;
2) fase di Hajji Muhammad, corrispondente ai livelli xiv-xii;
3) fase di ‛Ubaid, corrispondente ai livelli xii-viii;
4) fase tardo ‛Ubaid, corrispondente ai livelli VII-VI.
Si tratta di una evoluzione graduale, in seno ad una tradizione senza rotture, il mutamento avviene nel senso di una progressiva rarefazione e semplificazione dei motivi dipinti, per cui da fitti schemi rettilinei si passa a linee curve sveltamente disegnate. Ceramiche più riccamente disegnate si trovano nelle fasi 1) e 2), spesso con un effetto di disegno negativo; queste presentano notevoli analogie, per forma e per disegno, con la ceramica di tipo samarrano.
Sviluppatasi da tale tradizione, la ceramica di ‛Ubaid, nella sua fase più tipica, presenta colore chiaro, variante dal camoscio al verdastro, occasionalmente rossastra; può essere lisciata o ingubbiata, di solito è ben cotta, è frequente l'uso di una ruota lenta, ma è per lo più confezionata a mano; porta spesso motivi dipinti, in colore marrone scuro o nero, rosso o marrone-rosso, che sono motivi geometrici, sveltamente disegnati. Forme caratteristiche sono il recipiente a campana, la giara lenticolare a lungo becco, alte coppe curvilinee.
Nella seconda metà del V millennio essa trova ampia diffusione in tutto l'Iraq.
A N ceramiche di ‛Ubaid si trovano nelle pianure di Malatya, Elazig, Palu; a N-E essa lascia la sua eco nella ceramica di Pisdeli, attorno al lago di Urmia. Ad E, è evidente il contatto con il Kliuzistan. A N-O essa raggiunge Mersin: nella fase dello Amuq D si è riscontrato un tipo particolare di ceramica ‛Ubaid policroma, transizionale Halaf-‛Ubaid, che trova riscontro in alcuni siti dell'Iraq nord-occidentale (R. J. Braidwood). Il limite meridionale della sua espansione è segnato ad O da Hama sull'Oronte.
Bibl.: H. R. Hall-C. L. Woolley, Ur Excavations I, Al Ubaid, Londra 1927, pp. 149 ss.; P. Delougaz, A Short Investigation of the Temple at Al Ubaid, in Iraq, V, 1938, pp. i ss.; C. L. Woolley, Ur Excavations IV, Londra 1950, pp. 31, 36, 38; A. L. Perkins, The Comparative Archeology of Early Mesopotamia, Chicago 1949, pp. 46 ss.; S. Lloyd, Ur Al Ubaid Uqair and Eridu, an Interpretation of Some Evidence from the Floot Pit, in Iraq, XXII, 1960, pp. 23 ss.; J. Oates, Ur and Eridu the Prehistory, ibid., XXII, 1960, pp. 32 ss.; D. Stronach, Excavations at Ras Al Amiya, ibid., XXIII, 1961, pp. 95 ss.; R. J. Braidwood-L. S. Braidwood, Excavations in the Plain of Antioch I, the Earlier Assemblages Phases A-J, Chicago 1960, pp. 508-11.