ELATEA
('Ελάτεια, Elatea). -1. Nome dell'antico capoluogo della Focide, situato in una regione rinomata per la sua fertilità, sull'orlo settentrionale della seconda conca traversata dal Cefiso, a guardia della strada principale conducente dalla Grecia settentrionale, attraverso alle Termopili, alla Grecia centrale: si conservano tratti della cinta, e sono stati messi in luce varî altri ruderi della città, su una collina, poco elevata sopra alla pianura, ma protetta da torrenti profondi e incassati ai piedi delle sue pendici scoscese, presso il borgo abbandonato di Leftà, a 20 minuti a NE. di Drachmani. La città, incendiata da Serse, fu distrutta di nuovo in parte da un forte terremoto nel 426 a. C.; ma il più importante fatto storico a essa riferito è la sua occupazione da parte di Filippo II di Macedonia nel 339 a. C.: Demostene descrive in una famosa orazione lo stupore e l'ansia che invasero Atene a tale notizia. Presa dai Romani nel 198 a. C., Elatea fu da essi con tutta la Focide ceduta alla lega etolica, alla quale poi fu tolta dopo la guerra di Antioco. Più tardi, in ricompensa dell'accanita e vittoriosa resistenza contro il generale di Mitridate Taxilo (86-85 a. C.) fu dichiarata città libera. Oltre a varî santuarî menzionati da Pausania entro la sua cinta, essa possedeva, a 4 km. a NE., un importante santuario di Atena Cranea, che è stato pure esplorato e ha ridato soprattutto una ricca messe di terrecotte votive; forse la statua arcaica della dea è raffigurata in alcune rare monete della città.
2. Altra antica citta greca, situata in Tessaglia, non lungi da Gonni, presso l'imboccatura della Valle di Tempe.
Bibl.: P. Paris, Élatée, la ville, le temple d'Athéna Cranaia, in Bibl. des Écoles franc. d'Athènes et Rome, fasc. 70°, Parigi 1892; Philippson, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 2236 seg.; F. Schober, Phokis, Jena 1924, pagina 29 segg.