ELCHE (A. T., 41-42)
E l'antica Ilici (‛Ελική), città della Spagna orientale, in provincia di Alicante, sulla riva del fiume costiero Vinalapó, separata dal mare da una serie di dune, di arenili e dalla laguna (albufera) omonima. È un raggruppamento di piccole case, di tipo arabo, formanti una rete di strade strette; ma ciò che più ancora le conferisce l'aspetto di una città africana, è l'esteso palmeto (El Palmeral) che la circonda e che si compone di oltre 170.000 palme dattilifere piantate ai margini delle huertas e dei canali. Al di là del palmeto sì estendono i campi di trifoglio, di grano; oltre è la steppa e il deserto sabbioso. Durante l'espansione cartaginese in Spagna, la città iberica, cui la foce del Vinalapó serviva da porto, fu assediata da Annibale Barca che cadde combattendo nel suo territorio (229 a. C.). Fu poi colonia Augustea (Colonia Iulia Ilici Augusta). È nota per il busto arcaico ivi rinvenuto, rappresentante una principessa iberica (la cosiddetta dama d'Elche) oggi al Museo del Louvre. Gli scavi hanno dato abbondante materiale archeologico: ceramica, iscrizioni greche, monete.
Notevole la prigione della Calandura e la chiesa dell'Assunta, del sec. XVII. Le principali industrie sono la lavorazione dello sparto e la coltivazione delle palme.