elettivo
L'aggettivo ricorre in due luoghi del Convivio che commentano la definizione di virtù morale data nei versi un abito eligente / lo qual dimora in mezzo solamente (Cv IV Le dolci rime 86-87). I due passi sono: E ciascuna di queste vertudi ha due inimici collaterali, cioè vizii, uno in troppo e un altro in poco; e queste tutte sono li mezzi intra quelli, e nascono tutte da uno principio, cioè da l'abito de la nostra buona elezione: onde generalmente si può dicere di tutte che siano abito elettivo consistente nel mezzo (IV XVII 7); ogni vertude, o vero il gener loro, cioè l'abito elettivo consistente nel mezzo, verrà da questa, cioè nobilitade (XX 1). Pertanto ‛ abito e. ' è lo stesso che ‛ a. eligente ', ma è modulo più prosastico e traduce alla lettera il testo aristotelico " est igitur virtus habitus electivus in medietate existens " (Eth. nic. II 6, 1106b 35), formula scolasticamente ripetuta dai trattatisti morali. Come si ricava dalla stessa parola di D., e. è un libero atto di scelta del giusto mezzo secondo ragione.