ALBERTO, elettore e arcivescovo di magonza
Fu secondo figlio dell'elettore Giovanni Cicerone di Brandenburgo e nacque il 28 giugno 1490. Avviato alla carriera ecclesiastica e ben nutrito anche di studî umanistici, a 23 anni egli era già vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt. L'anno seguente, 1514, fu fatto arcivescovo ed elettore di Magonza, e nel 1518 divenne cardinale. Così rapida e splendida carriera si spiega facilmente pensando all'importanza che la casa di Brandenburgo aveva oramai acquistata da circa un secolo, e all'autorità di cui essa godeva all'inizio della rivoluzione luterana. Avendo fatto grosse spese, in vista del cardinalato (per il solo pallio i Fugger gli fecero un prestito di 30.000 corone), A. sollecitò da Leone X l'appalto della vendita delle indulgenze: occasione, poi, con i suoi vergognosi abusi, alla prima levata di scudi del luteranesimo. Di fronte al quale, naturalmente, egli prese posizione contraria: tuttavia, da mecenate intelligente, che aveva goduto la conversazione di spiriti liberi come Erasmo di Rotterdam e Ulrico Hütten, ebbe anche presenti le gravi manchevolezze e gli abusi del clero cattolico in Germania. Per cui, in un primo tempo, cercò di far opera di pace e dì accomodamento. Tale la sua condotta, p. es., ad Augusta, nel 1530, quando consigliò la pace religiosa; e tale pure nel 1534, quando accettò di essere, con Giorgio di Sassonia, mediatore presso i protestanti. Dal 1538, però, con la sua accessione alla lega cattolica conclusa contro quella protestante di Smalcalda del 1537, A. cominciò a mostrarsi meno indulgente con i luterani, sebbene dovesse ancora qualche volta patteggiare e concedere loro, in qualche luogo del suo stato, libertà di culto. Finalmente, quando Carlo V piegò all'intransigenza, dopo l'ultimo tentativo di conciliazione nel colloquio di Ratisbona (1541), l'elettore A. fu tra quelli che consigliarono violenza. E violenza fu usata nella guerra contro i protestanti del 1546-7. Messosi sopra questa strada, l'elettore la batté risolutamente. Fu, infatti, il primo principe tedesco che accolse i gesuiti, in Magonza, e promosse così la Controriforma: fatto importante, chi ricordi, invece, la condotta oscillante e spesso tutt'altro che chiara degli altri due elettori ecclesiastici, e specialmente di quello di Colonia anche dopo la pace di Augusta del 1555. A. morì ancora giovane ad Aschaffenburg, il 24 sett. 1545, e lasciò ricordo di uomo di cultura e d'arte. Della quale aveva dato qualche bel saggio, specialmente a Halle, dove solitamente dimorava, nella Collegiata (Stitkirche), e a Magonza, nel cui duomo fece erigere la sua tomba.
Bibl.: J. Hennes, Albrecht von Brandenburg, Erzbischof von Mainz, Magonza 1858; J. May, Der Kurfukrst und Erzbischof Albrecht von Mainz, Monaco 1865-75, voll. 2; W. Schum, kardin. Albrecht von Mainz und die Erfurter Kirchenreformation, Halle 1878; P. Redlich, Kardinal Albrecht von Brandenburg, Magonza 1900; P. Kalkoff, W. Capito im Dienste des Erzbischofs A. von Mainz, 1519-1523, Berino 1907; cfr. anche F. Herrmann, Die evangelische Bewegung zu Mainz im Reformationszeitalter, Magonza 1907.