elettrocardiogramma a dodici derivazioni
Importantissimo strumento diagnostico per verificare l’attività cardiaca, basato sulla registrazione dell’attività elettrica delle fibre muscolari del miocardio. Quando le fibre si contraggono e rilassano, si creano delle differenze di potenziale che possono essere registrate per mezzo di elettrodi attaccati al corpo, che inviano gli impulsi a un sistema di visualizzazione. Si ottiene così un tracciato composto di onde che si ripetono a ogni ciclo cardiaco. Le onde sono state individuate dall’olandese -Willem Einthoven (premio Nobel nel 1924), che le ha battezzate con le lettere P, Q, R, S, T. In seguito, è stata aggiunta un’altra onda, U, che però non è sempre possibile individuare. L’onda P, positiva, è la prima onda del ciclo cardiaco, e corrisponde alla depolarizzazione degli atri cardiaci. Q, R e S rappresentano un complesso di onde ravvicinate che invece -corrispondono alla contrazione dei ventricoli: Q e S sono deboli e negative, mentre R appare sul tracciato come un alto picco positivo. Le ultime due onde sono positive e corrispondono alla ripolarizzazione dei ventricoli. Per avere un’idea precisa dell’attività elettrica del cuore, si deve tuttavia tener presente che le differenze di potenziale generate vanno registrate con diversi elettrodi posti in diversi punti del corpo. Poiché il cuore si comporta come un dipolo elettrico, esistono delle linee precise che suddividono il piano frontale lungo cui si propagano le differenze di potenziale. Si pongono quindi gli elettrodi lungo queste linee, dette derivazioni. Le prime tre derivazioni (dette bipolari) sono quelle lungo gli arti, con gli elettrodi posizionati sui polsi e sulle caviglie. Altre tre derivazioni (dette derivazioni unipolari aumentate) sono poste più o meno negli stessi luoghi, ma collegate in modo tale da suddividere ulteriormente il piano frontale dell’attività elettrica cardiaca. Altre sei derivazioni precordiali consentono di registrare l’attività elettrica nelle immediate vicinanze del cuore, e sono posizionate tra quarto e quinto spazio intercostale. Le dodici derivazioni così ottenute danno un quadro preciso e dettagliato dell’attività cardiaca sia generalmente, sia localmente. Il tracciato ottenuto permette dunque di rilevare anomalie anche molto leggere.
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