ELETTRODI
. Sono, in generale, i fili o i conduttori che servono a portare una corrente elettrica fuori da un generatore o ad immetterla in un apparato ricevitore; ma più particolarmente si riserba il nome di elettrodi ai conduttori che limitano quella porzione di circuito, nella quale la corrente si propaga con un meccanismo diverso dalla semplice conduzione metallica, cioè mediante conduzione elettrolitica, ovvero propagazione in gas rarefatto, o mediante arco o scintilla, ecc. Gli elettrodi sono insomma i conduttori di arrivo e di partenza dei voltametri, dei tubi fluorescenti, degli archi, degli spinterometri, ecc.
Nel caso dei voltametri, la scelta degli elettrodi ha una grande importanza speciamente in considerazione dei fenomeni di polarizzazione a cui i varî metalli possono dare origine. Quando, ad esempio, è necessario far passare una corrente in una soluzione acida o salina, senza provocare sensibili forze elettromotrici di polarizzazione, si usano speciali elettrodi, detti impolarizzabili, costituiti dal metallo stesso che si trova come componente nel sale, nel caso di soluzioni saline, ovvero da platino platinato, nel caso di soluzioni acide. Nei tubi a gas (come tubi catodici, valvole elettroniche, ampolle a vapore di mercurio, ecc.), si usano elettrodi costituiti di metalli saldabili col vetro, come platino, molibdeno, o leghe speciali, che assicurino perfetta tenuta anche a temperatura elevata.