ELETTROTERAPIA
(da elettro e dal gr. ϑεραπεία "cura").- È una delle più importanti branche di terapia fisica nella quale viene direttamente utilizzata, come mezzo di cura, la corrente elettrica. Le forme d'elettricità applicabili in medicina sono le seguenti: la corrente galvanica, la corrente faradica, la corrente galvanofaradica, la corrente sinusoidale, l'elettricità statica e la corrente d'alta frequenza.
Corrente galvanica - Viene anche chiamata corrente continua o corrente costante; essa si produce a mezzo d'una sorgente a forza elettromotrice costante. I generatori dell'elettricità galvanica sono rappresentati dalle pile, dagli accumulatori e dalla stessa corrente stradale.
Pile. - Fondate sul principio della trasformazione dell'energia chimica in energia elettrica, sono costituite dalla combinazione d'un metallo facilmente attaccabile, che comunemente è lo zinco, con un acido (per es. l'acido solforico) e da un elettrode non attaccabile; il metallo costituisce il polo negativo, il liquido con l'elettrode non attaccabile costituisce quello positivo. I tipi di pile più comunemente usate in medicina sono: la Bergonié, la Junius, la Lalande-Chaperon, la Zimmern, la Gaiffe e la Grenet. Poiché un solo elemento è insufficiente allo scopo, così si è soliti raggrupparne parecchi (30-40) in modo da avere una tensione di circa 60-70 volt.
Accumulatori. - Sono così chiamati perché accumulano l'elettricità, che viene loro comunicata, sotto forma d'energia chimica. Essi sono generalmente costituiti da due elettrodi di piombo che pescano in un elettrolito, generalmente costituito da acqua acidulata con acido solforico.
Corrente stradale. - Se si tratta di corrente continua questa può essere direttamente utilizzata mediante opportuni reostati, o indirettamente caricando degli accumulatori, facendo azionare un gruppo motore-dinamo. Se si tratta di corrente alternata, la produzione della corrente galvanica s'effettua con l'uso d'un gruppo motore-dinamo; quest'ultimo mezzo è quello abitualmente usato negli apparecchi elettrici denominati pantostati (fig. 1). La misurazione della corrente galvanica si compie a mezzo di speciali galvanometri chiamati milliamperometri; la graduazione, mediante reostati che si basano sul principio di far variare l'intensità della corrente modificando la resistenza del circuito. Per essere utilizzata, la corrente galvanica viene portata al paziente mediante conduttori di filo di rame rivestiti da sostanza isolante che vengono collegati con apparecchi speciali chiamati elettrodi. Questi ultimi si distinguono in due categorie principali: elettrodi metallici ed elettrodi spugnosi; i primi, utilizzati a scopo caustico ed elettrolitico, sono costituiti da metallo nudo e hanno comunemente la forma d'aghi; i secondi, largamente usati nella pratica elettroterapica ordinaria, sono pure di metallo ma rivestito con una sostanza spugnosa (garza, lana, tela o pelle di guanto) capace d'essere imbevuta d'acqua salata; hanno dimensione variabile e forma pure variabile (a placca, a disco, a bottone sferico od olivare, a rullo ecc.; fig. 2). I metodi di applicazione della corrente galvanica sono fondamentalmente due: quello bipolare e quello monopolare. Il primo, poco usato, consiste nell'applicazione di due elettrodi di eguale superficie collegati con i due poli della corrente e denominati elettrodi attivi in quanto su ambedue i fenomeni motori e sensitivi si manifestano egualmente; il secondo, d'uso comune, consiste nell'applicazione d'un grande elettrode, detto indifferente, alla nuca o alla regione sacrale e d'un altro, detto attivo, molto più piccolo del precedente e collegato col polo che si vuol fare agire elettivamente, sul punto del corpo che si vuole elettrizzare. Una speciale modalità d'applicazione della corrente, che s'usa ogni qual volta si voglia agire su un'estesa superficie del corpo, è rappresentata dai bagni idroelettrici quadricellulari e generali; in questi gli elettrodi, anziché essere posti a diretto contatto con il malato, pescano nell'acqua che così elettrizzata distribuisce uniformemente la corrente sopra un territorio più o meno esteso dell'organismo (fig. 3).
Azione fisiologica. - È diversa a seconda che venga usata nel suo stato permanente o in quello variabile. Nel primo caso se s'usano elettrodi spugnosi, l'effetto principale è quello elettrolitico che modifica l'isotonia cellulare e che si traduce su un nervo motore con modificazioni della sua conducibilità ed eccitabilità (il nervo diviene più eccitabile presso il polo negativo, meno presso quello positivo); su un nervo sensitivo con una sensazione di punzecchiamento scottante che aumenta con l'intensità della corrente e che è maggiore al polo negativo; su un nervo vasomotore con un arrossamento più o meno intenso del territorio cutaneo da esso innervato; su un organo di senso con una sensazione che sarà gustativa, se si tratta della lingua, luminosa, se si tratta dell'occhio, auditiva, se si tratta dell'orecchio. Quando lo stato permanente della corrente galvanica venga utilizzato a mezzo d'elettrodi metallici, l'effetto sarà invece quello di provocare, nel punto d'applicazione, la coagulazione e la distruzione dei tessuti. Gli effetti dello stato variabile d'apertura e di chiusura della corrente galvanica consistono, da un lato in una stimolazione che si propaga lungo i nervi di senso, dall'altro in una vivace contrazione muscolare che si provoca, sia direttamente eccitando i muscoli, sia indirettamente stimolando i nervi motori in punti d'elezione che si trovano raccolti in apposite tavole. È importante, sia dal lato diagnostico sia da quello terapeutico, conoscere secondo quale legge si comporta la contrazione polare dei muscoli: a debole intensità di corrente s'ha una prima contrazione di chiusura al catodo; a intensità media si provoca un'evidente contrazione di chiusura al catodo e una debole di chiusura all'anodo; a forte intensità s'ha un'energica contrazione di chiusura al catodo, una evidente di chiusura all'anodo, una debole d'apertura all'anodo; a intensità ancora più forte s'ottiene una spiccatissima contrazione di chiusura al catodo, una energica di chiusura all'anodo, una evidente d'apertura all'anodo e una debole d'apertura al catodo; con abbreviazione tale legge viene abitualmente espressa nel seguente modo:
Applicazione terapeutiche. - Vanno distinte in applicazioni dello stato permanente e dello stato variabile; le prime trovano la loro indicazione nella cura delle nevriti, delle paralisi infantili, della paralisi periferica del facciale, nella cura del morbo di Reynaud, delle artriti acute e croniche, delle nevralgie, del gozzo esoftalmico, della stitichezza, dell'iposecrezione delle mammelle, dell'ipertricosi, degli angiomi, ecc.; le seconde sono utilizzate nella cura delle atrofie muscolari chirurgiche e riflesse, delle atrofie d'origine nervosa e di alcune miopatie.
Corrente faradica. - Così chiamata dal nome del fisico M. Faraday, è una corrente elettrica che si sviluppa per induzione in una bobina sottoposta periodicamente all'azione d'un campo elettromagnetico la cui intensità passa bruscamente dallo zero a un massimo, e da questo allo zero.
L'apparecchio comunemente usato come generatore di questo tipo di corrente è la slitta di Du Bois Reymond (fig. 4) costituita: 1. da una bobina primaria a filo grosso avvolto su un nucleo di ferro dolce e alimentata da una batteria di pile o d'accumulatori o dalla corrente stradale; 2. da una bobina secondaria a filo sottile che può scorrere sulla primaria e sulla quale si raccoglie la corrente indotta; 3. da un interruttore a frequenza variabile collegato al circuito primario. La regolazione s'esegue intercalando un reostato nel circuito d'utilizzazione. La distribuzione della corrente si pratica usando conduttori ed elettrodi identici a quelli che servono per la corrente galvanica.
Azione fisiologica. - Applicata sull'organismo essa provoca fenomeni motorî, sensitivi e vasomotorî. I primi variano con la frequenza delle interruzioni; se queste si succedono alla distanza d'un decimo di secondo, il muscolo risponde a ogni eccitazione con una rapida ed energica scossa e allora l'effetto complessivo è quello d'una serie ritmica di contrazioni simili ai movimenti volontarî che migliorano lo stato di nutrizione dei muscoli e li ipertrofizzano; se le interruzioni si succedono con intervallo inferiore a un decimo di secondo, in modo che ogni singola eccitazione colpisca il muscolo prima che questo abbia avuto il tempo di contrarsi e decontrarsi completamente, l'effetto sarà quello di provocare uno stato di contrazione permanente delle fibre, che viene denominato tetano e che conduce all'atrofia e alla degenerazione muscolare. I fenomeni sensitivi, meno accentuati di quelli motorî, variano con l'intensità della corrente e vanno dalla semplice sensazione di fomicolio a quella di puntura e infine a quella di vivo bruciore; sono più accentuati al polo negativo che a quello positivo. I fenomeni vasomotorî, particolarmente evidenti quando s'usa l'elettrode di Duchenne, consistono in un intenso arrossamento cutaneo, più accentuato negl'individui nervosi, detto anche dermografismo elettrico.
Applicazioni terapeutiche. - La corrente faradica viene usata nelle atrofie muscolari chirurgiche e riflesse, nelle atrofie muscolari consecutive a neuriti (purché non esista reazione degenerativa), nel gozzo esoftalmico, in molte malattie dei muscoli lisci e in casi nei quali sia indicato esplicare un'intensa azione revulsiva cutanea. A scopo fondamentalmente suggestivo trova inoltre un vastissimo campo d'applicazione in molte manifestazioni dell'isterismo e soprattutto nelle paralisi isteriche.
Corrente galvano-faradica. - È una corrente mista che si ottiene introducendo la bobina secondaria d'un apparecchio faradico nel circuito d'una corrente galvanica. Come effetti fisiologici questo tipo di corrente risente dei suoi due componenti; particolarmente spiccata e importante è l'influenza che essa esercita sullo stato di nutrizione dei muscoli. La corrente galvano-faradica trova la sua indicazione in tutti i casi nei quali è applicabile la corrente faradica; particolarmente importante è il suo uso nelle atrofie muscolari d'origine miopatica.
Corrente sinusoidale. - È una corrente periodica alternativa che s'ottiene, o mediante macchine magneto- e dinamo-elettriche (macchina di Bergonié, dinamo di D'Arsonval), o utilizzando direttamente, con l'interposizione d'un trasformatore che ne riduce la tensione, la corrente alternata stradale. Raramente la corrente sinusoidale si applica con gli elettrodi comuni; più frequentemente viene usata a mezzo del bagno idroelettrico. Fisiologicamente essa dà origine, da un lato a fenomeni elettrolitici, da un altro a fenomeni motorî tanto sui muscoli striati quanto su quelli lisci, da ultimo a fenomeni nutritivi. Per quanto la si usi limitatamente, pure trova indicazioni nella cura delle affezioni d'organi a muscolatura liscia (vene, arterie, utero, ecc.), d'alcune nevralgie e delle malattie del ricambio (gotta, obesità, fosfaturia, ecc.).
Elettricità statica. - Rappresenta la forma d'elettricità che per prima fu messa in evidenza. Fin dall'anno 600 a. C. Talete aveva rilevato infatti che l'ambra gialla strofinata attirava i corpi leggieri, proprietà che in seguito si vide essere propria anche d'altri corpi, come il vetro, la resina, l'ebanite. Tale fenomeno fu denominato elettricità e a questa s'aggiunse l'appellativo di "statica" per il fatto che essa permane sul corpo strofinato fino a che questo non venga toccato da un conduttore che lo scarica sotto forma di corrente.
Gli apparecchi generatori d'elettricità statica sono di due tipi principali: uno a strofinio (macchina di Ramsden) e uno a influenza (macchina di Wimshurst); questo ultimo è quello comunemente usato nella pratica medica (fig. 5; vedi elettrostatiche, macchine). L'applicazione di questo tipo d'elettricità si fa in due forme principali che corrispondono a due stati differenti della corrente: quello permanente e quello variabile; esse sono: il bagno elettrostatico da un lato, il soffio e la scintilla dall'altro. Tanto nell'uno quanto nell'altro caso il paziente siede su uno sgabello isolante a piedi di vetro, collegato per mezzo di un'asta metallica, o d'una catenella, alla macchina generatrice. Gli elettrodi, che in questo caso prendono il nome di eccitatori, hanno forma differente, a seconda dei casi: quelli per produrre il soffio sono aste metalliche portate da un manico isolante e terminanti a una o più punte; quelli per produrre la scintilla, analoghi ai precedenti, ne diversificano solo perché terminano a sfera.
Azione fisiologica. - In forma di bagno elettrostatico, tale tipo d'elettricità provoca una gradevole sensazione che i pazienti paragonano a quella d'un velo che sfiori loro la cute, quindi, col prolungarsi dell'applicazione, un senso di torpore e di sonnolenza; la tensione sanguigna aumenta, le combustioni respiratorie s'accentuano, le funzioni digestive migliorano. In fomia di soffio, provoca localmente una sensazione di freddo, più forte al polo negativo che a quello positivo, agisce in senso sedativo del dolore, stimola il trofismo dei tessuti. In forma di scintilla, dà origine a una vivace reazione vasomotoria, a modica reazione motoria e produce nel punto d'applicazione un senso più o meno vivo di punzecchiatura.
Applicazioni terapeutiche. - Il bagno elettrostatico viene usato nella cura di molte neurosi e specialmente dell'isterismo e dell'emicrania, nella cura dell'ipotensione arteriosa (neurastenia) e di molte malattie da rallentato ricambio. Il soffio elettrostatico è particolarmente indicato in casi di cefalea neurastenica (doccia elettrostatica), in alcune dermatosi, nelle piaghe atoniche; la scintilla nella cura d'algie varie, della stitichezza, del prurito e d'alcune malattie della pelle.
Corrente d'alta frequenza. - È una corrente alternata caratterizzata dal fatto che possiede un numero elevatissimo di periodi nell'unità di tempo.
Essa s'ottiene con la corrente ad alta tensione d'una bobina di Ruhmkorff a condensatori che periodicamente si scaricano oscillatoriamente in uno spinterometro; le oscillazioni d'alta frequenza si raccolgono su una spirale di filo di rame chiamata solenoide e vengono poi utilizzate direttamente o per induzione. L'applicazione della corrente d'alta frequenza può essere di quantità o di tensione. Nel primo caso, se si tratta d'applicazioni locali bipolari, s'usano elettrodi speciali di piombo (diatermia), se si tratta d'applicazioni generali per induzione, il paziente viene fatto entrare in una grande gabbia formata da un grosso filo disposto a spirale e nel quale circola la corrente (grande solenoide d) D'Arsonval; fig. 6) senza avere con questo alcun contatto. Nel secondo caso gli elettrodi sono rappresentati da speciali tubi di vetro, di forma variabile, vuoti d'aria (tubi di Max Intyre) che dànno origine, quando vengano avvicinati alla cute del paziente, a piccole scintille; ovvero da spazzole metalliche sostenute da un manico isolante che dànno origine a un effluvio (fig. 7).
Azione fisiologica. - Questa differisce a seconda che si considerano le diverse forme d'applicazione della corrente d'alta frequenza: quelle di quantità bipolari provocano i noti effetti calorifici (v. diatermia), quelle di quantità a induzione (grande solenoide di D'Arsonval) abbassano la pressione sanguigna, aumentano gli scambî respiratorî, attivano il ricambio organico e specialmente quello azotato, diminuiscono la virulenza delle tossine microbiche; le applicazioni di tensione, a differenza delle precedenti, agiscono sulle fibre muscolari, provocando piccole contrazioni fascicolari, dànno origine a una viva reazione vasomotoria locale che può giungere fino alla formazione di flittene, esplicano azione analgesica e battericida.
Applicazioni terapeutiche. - Sono numerosissime, senza parlare della diatermia (v.). Ricorderemo che l'autoconduzione col grande solenoide di D'Arsonval viene usata con successo nella cura dell'ipertensione arteriosclerotica; l'effluvio nella cura del prurito, dell'herpes zoster, delle ragadi anali, delle emorroidi; la scintilla nella cura dell'alopecia, di molte algie, d'alcuni eczemi, delle piaghe atoniche, d'alcuni tumori vescicali, di piccole neoplasie superficiali.