PAGLIANO, Eleuterio
Pittore e incisore, nato a Casale Monferrato il 5 maggio 1826, morto a Milano il 5 gennaio 1903. Fece i primi studî all'Accademia di Brera dove insegnava il Sabatelli. Nel 1849 s'arruolò nei bersaglieri e seguì Garibaldi in tutte le sue imprese distinguendosi specialmente a Roma, dove la morte gloriosa di Luciano Manara gl'ispirò il quadro conservato nella Galleria nazionale d'arte moderna, pittura piena di sincero e commosso sentimento. Dalle guerre dell'indipendenza egli trasse il soggetto di molte altre opere sue, ma più che nelle grandi tele storiche e patriottiche, un po' pesanti, la sua delicata tavolozza si rivela nei bozzetti e nei ritratti (ricordiamo il ritratto di donna nella Galleria civica d'arte moderna di Milano), in cui il colorito è caldo e festoso e ha singolari accordi di toni che rimasero a lungo patrimonio della pittura lombarda. Altre opere sue: La madre di Corradino di Svevia davanti al cadavere del figlio, La ragione di stato, Il divorzio di Napoleone, ecc.
Bibl.: E. Somaré, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, I (anche per la bibl.); P. Arrigoni, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932; A. M. Comanducci, Pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, p. 483 segg.