Wallach, Eli
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York il 7 dicembre 1915. Proveniente dalla scuola dell'Actors Studio, W. ne è stato uno degli esponenti più significativi, molto amato da Elia Kazan, Lee Strasberg e Tennessee Williams. Interprete di grande talento e versatilità, W. ha sempre alternato, durante tutta la sua carriera, l'attività teatrale a quella cinematografica. Dopo l'esordio sul grande schermo in Baby Doll (1956; Baby Doll ‒ La bambola viva) di Kazan, per cui venne candidato al Golden Globe nel 1957 come migliore attore non protagonista, il cinema lo ha visto eccellere soprattutto in ruoli secondari di villain. Esemplare in tal senso risulta il personaggio di Tuco, fuorilegge messicano dagli accenti marcatamente comici, anima di Il buono, il brutto, il cattivo (1966) diretto da Sergio Leone.
Laureatosi nel 1936 in discipline artistiche alla University of Texas, W. si perfezionò due anni più tardi al City College di New York con l'intento di intraprendere la carriera di insegnante. La passione per la recitazione lo spinse però ben presto a studiare prima con Sanford Meisner alla Neighborhood Playhouse School e poi con Strasberg. Svolse il servizio militare nell'U.S. Army Medical Corps durante la Seconda guerra mondiale, e nel 1945 esordì a Broadway con la pièce Skydrift. Dopo una lunga tournée, nel 1948 tornò a esibirsi a Broadway dove tre anni più tardi ottenne un grande successo con The rose tatoo di T. Williams, per cui vinse anche un Tony Award. Il sodalizio con Williams proseguì nel tempo, segnando anche il suo debutto cinematografico in Baby Doll. In esso W. diede vita con grande finezza espressiva all'ambiguo cotoniere Silva Vacarro, rivaleggiando con classe con il protagonista impersonato da Karl Malden. Nel successivo The lineup (1958; Crimine silenzioso) di Don Siegel, tratteggiò la figura di un gelido killer. Dopo aver interpretato, accanto a Edward G. Robinson, The seven thieves (1960; I sette ladri) di Henry Hathaway, si mise definitivamente in luce con il capo banda messicano Caldera di The magnificent seven (1960; I magnifici sette) di John Sturges. John Huston gli affidò così la parte di uno dei cacciatori di cavalli selvatici innamorato della fragile Roslyn (Marylin Monroe) in The misfits (1961; Gli spostati), da lui resa con grande naturalezza. Fu quindi un rapinatore di treni nell'episodio di Hathaway del western How the West was won (1962; La conquista del West). In seguito, dopo essere stato protagonista di The Moon spinners (1964; Giallo a Creta) di James Neilson, avventura per famiglie prodotta dalla Disney, lavorò accanto a Peter O'Toole sia in Lord Jim (1965) di Richard Brooks, in cui è il Generale, sia nella commedia How to steal a million (1966; Come rubare un milione di dollari e vivere felici) di William Wyler. Resosi conto della versatilità di W., Leone seppe sfruttarne al meglio la vena buffonesca in Il buono, il brutto, il cattivo. I due costruirono il farsesco Tuco, personaggio assai amato e destinato a rivelarsi una figura centrale nella storia del genere. Divenuto improvvisamente un divo a livello internazionale, W. tenne a battesimo con verve il duo Bud Spencer-Terence Hill nel picaresco I quattro dell'Ave Maria (1968) di Giuseppe Colizzi. Si cimentò poi in un ruolo drammatico in The people next door (1970; L'uomo della porta accanto) di David Greene per ritornare al western con Viva la muerte… tua! (1971) di Duccio Tessari. Dopo il dramma Cinderella liberty (1973; Un grande amore da 50 dollari) di Mark Rydell, diede vita a un divertente duetto con Nino Manfredi in Attenti al buffone (1975) di Alberto Bevilacqua. Si avvicinò quindi alle amate atmosfere teatrali con la riuscita commedia musicale Movie movie (1978; Il boxeur e la ballerina) di Stanley Donen.
Divenuto nel frattempo un affermato interprete televisivo, W. è tornato al cinema con il dramma Nuts (1987; Pazza) di Martin Ritt, per poi prender parte a The two Jakes (1990; Il grande inganno) di Jack Nicholson, seguito di Chinatown (1974) di Roman Polanski. Successivamente ha interpretato con classe Don Altobello, padrino amante delle caramelle, in The godfather, part III (1990; Il padrino ‒ Parte terza) di Francis Ford Coppola. Nel 1992 ha lavorato con Robert De Niro sia in Mistress (Amanti primedonne) di Barry Primus sia in The night and the city (La notte e la città) di Irwin Winkler. È stato inoltre testimone dell'esordio nella regia di un giovane attore di talento come Edward Norton, con la commedia Keeping the faith (2000; Tentazioni d'amore), in cui interpreta la parte di un rabbino. Quasi novantenne ha disegnato un divertito cammeo in Mystic river (2003) diretto dal suo vecchio amico Clint Eastwood.
Elia Kazan, a cura di E. Bruno, Roma 1989, pp. 111-12; F. Minnini, Sergio Leone, Milano 1994, pp. 73-84; C. Frayling, Sergio Leone: something to deal with death, London 2000, pp. 218-26 (trad. it. Milano 2002).