FACCHINI, Elia (in cinese Lei T'ijen)
Nacque a Reno Centese (Ferrara) da Francesco e Marianna Guaraldi il 2 luglio 1839. Al battesimo gli fu imposto il nome di Giuseppe Pietro. Compiuti gli studi elementari nella scuola parrocchiale, frequentò le scuole liceali e quelle del seminario di Finale Emilia, come alunno esterno. A diciannove anni il 1° nov. 1858 vestì l'abito francescano nel convento delle Grazie presso Rimini, appartenente alla provincia religiosa di Bologna, assumendo il nome di Elia. A Ferrara, dove compì gli studi filosofici e teologici, il 18 dic. 1864 ricevette il presbiterato.
Nel gennaio 1867 si trasferì a Roma, ove appena due mesi dopo entrò nel collegio missionario di S. Bartolomeo all'Isola Tiberina; vi frequentò un corso intensivo di preparazione alla vita missionaria e quindi si aggregò alla spedizione missionaria per la Cina guidata dal vicario apostolico del Hupeh, mons. Eustachio Zanoli.
Salpati da Marsiglia il 19 ott. 1867, giunsero a Shanghai il 6 dicembre. L'indomani con due confratelli il F. proseguì la navigazione per la Cina settentrionale, sbarcò a Chihfu, porto della provincia dello Shantung, e proseguì per il capoluogo, Tsinan, missione destinatagli al momento della partenza. Una disposizione posteriore lo costrinse a proseguire da solo per la vicina provincia dello Shansi, giungendo a Taiyüan il 29 apr. 1868.
L'anno seguente fu incaricato della cura pastorale delle comunità cristiane di Tatung, all'estrema periferia settentrionale della provincia, ma ben presto, nel febbraio 1872, fu richiamato a Taiyüan, e nel marzo gli fu affidato l'ufficio di rettore del seminario. Alla responsabilità della formazione culturale e spirituale dei candidati al sacerdozio, che gravava quasi esclusivamente su di lui, si aggiungeva il compito di confessore. Ma egli trovò ancora il tempo per porre mano a compendi di grammatica latina, di filosofia, di teologia dogmatica e morale ad uso dei seminaristi e, soprattutto, a un grande dizionario latino-cinese: lavori andati perduti nella devastazione della residenza episcopale nel luglio 1900.
A queste occupazioni nel 1872 dovette aggiungere anche quella di segretario dell'ormai venerando vicario apostolico mons. Luigi Moccagatta, il quale, nel 1875, dovendosi assentare dal vicariato per un lungo periodo, lo nominò suo provicario interinale.
Tra il 1880 e 1891 il F. si distinse nella preparazione e lo svolgimento di sinodi regionali. Con decreto del 27 apr. 1879 la Congregazione de Propaganda Fide aveva diviso la Cina in cinque regioni sinodali, ognuna delle quali, cominciando dal 1880, ogni cinque anni doveva tenere un sinodo nella sede del vicario apostolico più anziano. Nella seconda regione, comprendente lo Shansi, Shantung, Honan, Shensi e Kansu, toccò allo Shansi il compito di ospitare il primo sinodo che dal 6 giugno al 4 luglio 1880 accolse nel capoluogo, Taiyüan, i padri sinodali. Essendo però tutti i partecipanti inesperti di questioni sinodali il F. fu incaricato di preparare gli argomenti e il materiale necessario per le discussioni, incarico che assolse con soddisfazione generale. Nel secondo sinodo, celebrato nella stessa città dal 31 ottobre al 15 nov. 1885, egli, oltre alla fase di preparazione, vi prese parte attiva come primo segretario. Nel terzo sinodo, tenuto nella cittadina di Tungyüanfang (distr. Kaoling) nella provincia limitrofa dello Shensi dal 31 ottobre al 22 nov. 1891, il F. intervenne come delegato del vicario apostolico dello Shansi mons. Gregorio Grassi, impossibilitato a parteciparvi, e vi fu eletto segretario insieme con un sottosegretario firmatario degli atti.
L'11 sett. 1893 dovette recarsi come presidente interino nel nuovo convento francescano di Tungerhkow (distr. Tsingyüan); il 7 dicembre seguente il decreto di erezione canonica del convento e del noviziato per i nativi nominò il F. vicario del convento, rettore del piccolo seminario e confessore del locale orfanotrofio. L'incarico gli fu rinnovato il 25 settembre 1896, ma il 3 sett. 1897 dovette tornare a Taiyüan per assumere nuovamente la direzione e l'insegnamento nel seminario maggiore, poiché il rettore Francesco Fogolla doveva recarsi all'Esposizione internazionale di Torino insieme con quattro seminaristi. Dopo un anno e mezzo (2 nov. 1897-4 maggio 1899) egli, ceduto nuovamente il rettorato al Fogolla, continuò l'insegnamento in seminario fino al giugno del 1900.
Scoppiata la ribellione xenofoba dei Boxers, che si concretò non soltanto in atti di violenza contro gli stranieri ma anche contro i cinesi convertiti al cristianesimo, la regione dello Shansi conobbe episodi di particolare ferocia. Al primo segnale della strage dei cristiani, cominciata la sera del 27 giugno 1900 con l'incendio delle case dei protestanti, mentre alcuni confratelli si davano ad una rocambolesca fuga notturna, il F. rimase nella residenza. Tuttavia il 28 giugno, obbedendo agli ordini del vicario apostolico mons. G. Grassi, cercò di allontanarsi da Taiyüan su un carro. Riconosciuto però come straniero, fu fermato e condotto prima dal sottoprefetto, poi dal prefetto e infine dallo stesso viceré, Yü Hsien, e da lui rinviato al sottoprefetto, e solo a tarda sera riuscì a tornare sfinito nella sua residenza. Verso la mezzanotte del 5 luglio, insieme con alcuni compagni fu trasportato in un albergo mandarinale sito al vicolo della Pace celeste, T'ien-p'ing hsiang. Di là, il giorno 9 luglio, verso le 15, fu prelevato con una scusa insieme con due seminaristi. Trattenuto qualche tempo nella sala degli ospiti, alla fine fu portato in carcere e quindi subito condotto al tribunale del viceré, dove era appena terminato il massacro dei suoi compagni, e anche lui fu giustiziato. Il 24 nov. 1946 Pio XII lo beatificò insieme con i compagni di martirio.
Fonti e Bibl.: Una sua lettera autografa si trova a Roma, Arch. gen. dell'Ordine dei frati minori, SK 542, 381; un'altra autogr. e sette in copia a Bologna, Arch. provinciale dell'Ordine dei frati minori; Roma, Arch. d. S. Congr. de Propaganda Fide, Acta et Decreta Regionalis Conventus Synodalis Chansinensis II sub praesidentia ... Ferdinandi Hamer… habiti A.D. 1885, Scritture originali dei congressi, 1030, 1096-1110, 1135-1143; Ibid., Acta 264, Acta et Decreta Regionalis Conventus Synodalis Shensinensis primi sub praesidentia ... Amati Pagnucci etc.... habiti A. D. 1891, 170-194 (stamp.); G. Ricci, Barbarie e trionfi, Firenze 1910, pp. 425-514; Id., Acta martyrum Sinensium a. 1900 in prov. San-si occisorum, Quaracchi 1911, pp. 55-61; C. Silvestri, La testimonianza del sangue, Roma 1943, pp. 107-134, 415-514; T. Cavalli, I figli della lotta, Milano 1946, ad Ind.; G. Gubertini, Le ultime vittime del dragone giallo, Bologna 1946; Wang Ch'ung-li, K'ai-hsüan (Il trionfo), Taiyüan 1946, passim; Bibliotheca sanctorum, V, coll. 432-433. Altre indicazioni in Bibliotheca missionum, Freiburg 1958, XII, pp. 249 ss.; XIII, p. 428.