LÖNNROT, Elias
Scrittore finlandese, nato nel villaggio di Paikkari (Uusimaa, Nyland) il 9 aprile 1802, morto ivi il marzo 1884: è il fondatore della lingua e, in un certo senso, anche della letteratura finnica. Di umile e povera famiglia (il padre era sarto nel villaggio nativo), dapprima aiuto-farmacista, poi maestro privato, giunse, attraverso studî universitarî di filosofia . e lettere (la sua tesi di abilitazione, del 1827, è intitolata De Väinämöine priscorum Fennorum numine, primo germe della grande fioritura kalevaliana), a laurearsi in medicina. Ottenuto il posto di medico condotto a Kajaana, nella regione dove si parla il finnico più puro, si volse con indefesso zelo a raccogliere tradizioni e canti popolari in quella e nelle provincie finitime, spingendosi sempre più al nord e discendendo poi nella Carelia; viaggiando quasi sempre a piedi e riunendo così un ricchissimo tesoro di documenti che attraverso successive elaborazioni lo condussero alla composizione del poema nazionale Kalevala (v.) e alla pubblicazione della Kanteletar (v., 1840), dei Suomen kansan Sananlaskuja (Proverbî del popolo finno, 1842), degli Arvoituksia (Indovinelli, 1844), dei Loitsurunoja (Canti magici, 1880). Suo grandissimo merito è pure la unificazione della lingua letteraria finnica, a base della quale sta il grandioso Suomalais-ruotsalainen Sanakirja (Dizionario finno-svedese, 1880), preparato da lunghi anni e compiuto nella vecchiaia. Nella storia del giornalismo finno terrà sempre un posto onorevole la rivista Mehiläinen (L'ape, 1836-37 e 1839-40) da lui fondata e redatta, mentre di quanto egli arricchisse e perfezionasse il linguaggio tecnico sono prova alcuni suoi trattati di giurisprudenza, di botanica, di medicina pratica. Fu tra i primi a tradurre Omero, nel metro dell'originale (il VI dell'Odissea e frammenti dell'Iliade).
Nella sua lunga vita Lönnrot assisté al sorgere e al fiorire del movimento nazionale, di cui fu egli stesso magna pars; l'esempio suo fu di potente incitamento ad altri dotti e letterati e la Finlandia ne ricorderà sempre il nome come quello di uno dei figli suoi più cari, nobili e benemeriti.