FRÉRON, Élie-Catherine
Giornalista francese, nato a Quimper il 20 gennaio 1718, morto a Parigi il 10 marzo 1776. Avviato dapprima al sacerdozio, compì gli studî presso i gesuiti; ma nel 1739 lasciava la Compagnia di Gesù per dedicarsi al giornalismo e alla critica letteraria. Esordì collaborando con l'abate P.-F. des Fontaines alla redazione delle Observations sur quelques écrits modernes. Poi, nel 1745, lanciò il suo primo periodico, Lettres de Mme la Comtesse de ***. Nel 1746 divenne segretario e amico del Colbert duca d'Estouteville, nipote del ministro, e con lui collaborò a un rifacimento dell'ottavo canto dell'Adone di G. B. Marino (Les vrais plaisirs ou les amours de Vénus et d'Adonis, 1748). Il 1° gennaio 1749 iniziò la pubblicazione delle Lettres sur quelques écrits de ce temps, soppresse dalla censura nel 1750 e poi riprese con successo nel 1752. Il 3 febbraio 1754 dava vita all'Année littéraire, dove combatté per ventidue anni contro il filosofismo volteriano e l'Enciclopedia. Gli avversarî lo calunniarono, fino a farlo arrestare e a fargli sopprimere il giornale: il F. ne morì di crepacuore.
Il F. ebbe ottime qualità di critico. Parlò degli amici, e dei nemici, con precisione e buon senso: lodò, p. es., la Nouvelle Héloïse con più simpatia e chiaroveggenza di F.-M. Grimm. Studioso delle letterature straniere, specie dell'italiana, riconobbe nel Fils naturel del Diderot una pedissequa imitazione del Vero amico di Goldoni.
Suo figlio, Louis-Stanislas Fréron (Parigi 1754-San Domingo 1802), giornalista ed uomo politico, continuò dapprima l'Année littéraire; poi, datosi alle idee rivoluzionarie, fondò l'Orateur du peuple, fu deputato alla Convenzione, commissario per l'esercito d'Italia, ordinatore delle stragi di Tolone e di Marsiglia. Era stato condiscepolo di Desmoulins e di Robespierre, e intimo di Bonaparte.
Bibl.: F. Cornou, E. F. (1718-1766), Parigi e Quimper 1922.