Scrittore statunitense di origine romena e di lingua francese (Sighet, Maramureş, 1928 - New York 2016). Dopo avere iniziato l'attività di giornalista, W. si è dedicato a quella di scrittore, frutto della duplice esigenza da un lato di testimoniare la sua personale esperienza dell'olocausto, dall'altro di tramandare il patrimonio di tradizioni e di cultura delle comunità ebraiche dell'Europa orientale, annientate nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1986 è stato insignito del premio Nobel per la pace.
Figlio di un commerciante ebreo, fu indirizzato agli studi religiosi e si familiarizzò, per influsso del nonno materno, con la tradizione hasidica e cabalistica. Vittima della persecuzione nazista contro gli ebrei, a causa della quale perse i genitori e una sorella, dopo la liberazione dal campo di concentramento di Buchenwald è vissuto per alcuni anni in Francia, dove ha studiato letteratura e filosofia alla Sorbona (1948-51) e ha cominciato a dedicarsi al giornalismo. Recatosi a New York (1956) come corrispondente di un giornale israeliano presso le Nazioni Unite, dal 1963 ha assunto la cittadinanza statunitense. Insignito di numerosi titoli accademici onorifici (nel 2000 dall'Università di Bologna), ha insegnato materie religiose e umanistiche presso numerose università americane (New York, 1972-76; Boston, dal 1976) e straniere. Nel 1986 ha ricevuto il premio Nobel per la pace, in riconoscimento del suo impegno a favore della convivenza tra i popoli e contro ogni discriminazione, e nel 1992 ha fondato, a Parigi, l'Académie universelle des cultures.
Il suo libro d'esordio, scritto in yiddish, Un di velt hot geshvign ("E il mondo rimase in silenzio", pubbl. a Buenos Aires nel 1956), opera di vasto respiro che egli stesso condensò e tradusse in francese col titolo La nuit (1958; trad. it. 1980) risponde soprattutto all'esigenza di offrire una testimonianza personale dell'olocausto. Ugualmente semiautobiografici sono i romanzi L'aube (1960; trad. it. 1996) e Le jour (1961; trad. it. 1999), che completano una trilogia al centro della quale non è soltanto l'esperienza della violenza subita, ma anche il senso di colpa dei sopravvissuti allo sterminio nazista. Tra le opere successive, romanzi e saggi sospesi tra impegno di testimonianza ed evocazione leggendaria: La ville de la chance (1962; trad. it. 1990); Les portes de la forêt (1964; trad. it. 1989); Les chant des morts: nouvelles (1966; trad. it. L'ebreo errante, 1983); Les Juifs du silence (1966; trad. it. 1985), testimonianza sulla condizione degli ebrei nell'Unione Sovietica; Le mendiant de Jerusalem (1968); Entre deux soleils: textes (1970; trad. it. Al sorgere delle stelle, 1985); Célébration hassidique: portraits et légendes (1972; trad. it. 1983); Le serment de Kolvillàg (1973); Célébration biblique: portraits et légendes (1975); Un juif aujourd' hui (1977; trad. it. 1985), racconti e saggi; Le testament d'un poète juif assassiné (1980; trad. it. 1981); Le cinquième fils (1983; trad. it. 1984); The Golem: the story of a legend (1983; trad. it. 1986); Célébration talmudique: portraits et légendes (1991); Célébration prophétique: portraits et légendes (1998); D'où viens-tu? (2001), raccolta di articoli, commenti e conferenze. Oltre a una cantata, Ani Maamin (musica di D. Milhaud, 1973), W. ha scritto per il teatro Zalmen ou la folie de Dieu (1968) e Le procès de Shamgorod tel qu'il se déroula le 25 février 1649 (1979; trad. it. 1982), e ha pubblicato un volume di colloqui con F. Mitterrand, Mémoire à deux voix (1995; trad. it. 1996). Dal 1990 ha cominciato a raccogliere le sue memorie, di cui sono apparsi finora due volumi: Tous les fleuves vont à la mer (1994; trad. it. 1996); Et la mer n'est pas remplie (1996; trad. it. 1998). In Italia ha pubblicato Sei riflessioni sul Talmud (2000). Successivamente ha pubblicato Wise men and their tales (2003, trad. it. 2006); The time of the uprooted (2005); Un desir fou de danser (2006; trad. it. La danza della memoria, 2008).