ELIGIO (Éloi) di Noyon, Santo
Nato a Chaptelat (HauteVienne) verso il 590, apprese a Limoges l'arte dell'orefice e divenne ben presto direttore della zecca reale di Marsiglia sotto Dagoberto I (629-39) e Clodoveo II (639-57). Tenuto in grande considerazione alla corte franca, fu impiegato spesso anche in missioni e ambascerie. Profondamente religioso, si diede a liberare schiavi e fondò l'abbazia di Solignac presso Limoges (22 novembre 632). Morto Acario vescovo di Noyon, E. fu eletto al suo posto e consacrato, probabilmente il 13 maggio 641. Come vescovo rivolse la sua attenzione all'evangelizzazione dei pagani della Frisia e della Fiandra, fondò numerose abbazie e partecipò al concilio di Chalon-sur-Sâone. Morì il 1° dicembre 660. Di lui non ci rimane che una lettera (Mon. Germ. Hist., Ep., III, p. 206) a un certo Didiers di Cahors; una raccolta di omelie che va sotto il suo nome (Patrologia Lat., LXXXVII, coll. 594-654) è apocrifa. È il santo protettore degli orefici e dei maniscalchi.
Bibl.: La Vita Eligii (recentemente attribuita a S. Ouen, cfr. P. Morel, in Position des Thèses de l'École des Chartes, 1930) è edita a cura del Krusch, in Mon. Germ. Hist., Script. rerum. Merov., IV, Hannover 1902, p. 634 segg.; P. Pary, Saint Éloi, Parigi 1907; E. Vacandard, in Dictionnaire de Théol. cathol., IV, coll. 2340-2349; H. v. Schubert, Gesch. d. christlichen Kirche im Frühmittelalter, Tubinga 1921, p. 295 segg.