Giurista romano (2º-3º sec. d. C.) dell'età dei Severi; dai molti rescritti citati fra il 198 e il 211 si presume che appartenesse alla cancelleria imperiale. Oltre alle Institutiones in 16 libri, sua opera principale, scrisse 5 libri di Regulae, due De appellationibus, due De publicis iudiciis, un libro Ad senatusconsultum Turpillianum, un altro De delatoribus, Notae ai libri De adulteriis di Papiniano. È dubbia l'attribuzione a lui del Liber singularis ad formulam hypothecariam. La sua opera rivela una notevole cultura letteraria e filosofica.