Bergner, Elisabeth
Nome d'arte di Elisabeth Ettel, attrice teatrale e cinematografica, nata a Drohgobycz nella Galizia austro-ungarica (od. Ucraina) il 22 agosto 1897 e morta a Londra il 12 maggio 1986. Di religione ebraica, fu costretta a lasciare la Germania all'avvento del nazismo e nel 1938 prese la cittadinanza britannica. Dapprima attrice teatrale di successo sui palcoscenici mitteleuropei, confermò la sua fama nel cinema anche grazie al sodalizio artistico e personale con il regista Paul Czinner, sposato nei primi anni Trenta.
Dopo aver studiato al Conservatorio di Vienna, esordì allo Stadttheatre di Zurigo nel 1919, conquistando solo nel 1923 l'attenzione del pubblico e della critica con l'interpretazione di Santa Giovanna di G.B. Shaw. Oltre a essere interprete di molti personaggi shakespeariani, fu Nora in Casa di bambola di H. Ibsen, Giulia in La signorina Giulia di J.A. Strindberg, Margherita in La signora delle camelie di A. Dumas figlio, confermando in ogni ruolo il suo talento drammatico ma anche la propensione al patetico. Debuttò nel cinema nel 1923 con Der Evangelimann di Forest Holger-Madsen e l'anno seguente girò Nju (Nju ‒ Il fiore selvaggio) con Czinner, primo film di una collaborazione pressoché esclusiva che durò oltre quindici anni e che le diede la possibilità di esibire le sue intense capacità espressive. Seguì infatti Der Geiger von Florenz (1926), in cui tratteggiò una figura femminile dalle caratteristiche bisessuali in sintonia con il gusto estetico della Germania dell'epoca. Interpretò poi ruoli più delicati e sentimentali in Liebe (1926), Dona Juana (1927), Fräulein Else (1929), sino a una delle sue migliori interpretazioni: il personaggio di Ariane (1931), la fanciulla che si finge donna vissuta con un uomo maturo ed esperto, il quale si innamorerà proprio della sua innocenza. Ariane ‒ di cui Billy Wilder girerà un remake dal titolo Love in the afternoon (1957) interpretato da Audrey Hepburn ‒ rappresentò il vertice della carriera cinematografica della B. insieme con Der träumende Mund (1932), la storia di una donna divisa tra la passione per un musicista e la fedeltà al marito. Il successo del film indusse Czinner a proporne un rifacimento inglese in Dreaming lips (1937; Labbra sognanti).
Dopo la conquista del potere da parte di Hitler l'attrice si trasferì con Czinner a Londra, dove continuò a recitare anche in teatro e dove ottenne ancora un grande successo con i film Catherine the Great (1934; La grande Caterina) ed Escape me never (1935) che le procurò una nomination all'Oscar. Negli anni Quaranta lavorò negli Stati Uniti per poi tornare in Europa, dove fece occasionali apparizioni in produzioni teatrali e cinematografiche inglesi e tedesche. Nel 1978 pubblicò un volume autobiografico, intitolato Bewundert viel und viel gescholten… Unordentliche Erinnerungen.
A. Eloesser, Elisabeth Bergner, Berlin 1927; K. Völker, Elisabeth Bergner: das Leben einer Schauspielerin, Berlin 1990.