ELISABETTA di Schönau, Santa
Nacque verso il 1129 da nobile famiglia della regione renana, morì il 18 giugno 1164. Vestì l'abito religioso benedettino, probabilmente nel 1141, nell'abbazia di Schönau, e circa il 1157 venne nominata maestra del monastero. Dal 1152 ebbe molte visioni, parecchie delle quali essa medesima mise in iscritto, spintavi specialmente da suo fratello abate Ekbert. Così abbiamo di lei varie opere: tre libri di visioni; un libro intitolato Liber viarum Dei; il Liber revelationum Elisabeth de sacro exercitu virginum Coloniensium, e alcune lettere. Il Liber revelationum, che è sul martirio di S. Orsola, contribui non poco allo sviluppo della leggenda. Il suo culto non fu mai riconosciuto, ma nel 1583 venne inserito il suo nome nell'edizione principe del Martirologio Romano al 18 giugno.
Ediz. e Bibl.: Per gli antichi testi relativi alla biografia di S. Elisabetta, v. in Bibliotheca hagiographica latina, Bruxelles 1899, nn. 2485-2487. Gli scritti vennero pubblicati più volte: Patrol. lat., CXCV; la migliore edizione è quella di F. W. E. Roth, Die Visionen der hl. Elisabeth, Bruna 1884, 2ª ed., ivi 1886; dello stesso v. anche: Das Gebetbuch d. hl. Elisabeth, Augusta 1886; inoltre, H. Omont, in Notices et extraits des Mss. de la Bibliothèque Nat., XXXVIII, i, p. 367. Per la leggenda di S. Orsola cfr.: W. Levison, Das Werden der Ursula-Legende, in Bonner Jahrbücher, Bonn 1928, 132, p. 115 e passim; G. de Tervarent, La légende de sainte Ursule dans la littérature et l'art du moyen-âge, Parigi 1931, pp. 25-28.