ELLANODICI (ἑλλανοδικαι, hellanodĭcae)
La parola ha due significati. 1. A Sparta gli ellanodici sono i giudici militari per i delitti commessi dalle truppe alleate nella guerra peloponnesiaca (Senof., Lac. resp., 13, 11). 2. Nella città di Elide gli ellanodici costituivano il collegio di magistrati Elei che ordinavano i giuochi olimpici e giudicavano i cittadini greci che vi prendevano parte.
Il numero degli ellanodici di Elide variò da uno a dodici fino al 348, nel quale anno il collegio degli ellanodici rimase costituito di 10 membri. Secondo Arpocrazione (v.) per ciascuna delle 10 tribù (ϕυλαί) degli Elei veniva preso un ellanodica. Pausania li dice scelti per elezione; si ritiene (Hitzig-Blümner; Oehler) che la loro nomina avvenisse per sorteggio fra un determinato numero di prescelti. Il collegio, all'età in cui comprendeva 9 magistrati, si divideva in 3 commissioni incaricate di organizzare e sorvegliare le corse dei cavalli, il πέυταϑλον e gli altri concorsi. Gli ellanodici nominati venivano istruiti per 10 mesi dai nomophilakes intorno alle regole della lotta vigenti nei giuochi olimpici. Ad essi spettava di esaminare i lottatori intorno alla loro età e origine, con l'obbligo di respingere i non greci, gli atimi (v. atimia) e le donne, di mettere insieme le coppie, di sorvegliare i loro esercizî nelle gare. Assegnavano i premî e incoronavano il vincitore. La loro decisione avveniva per maggioranza di voti e contro di essa era ammesso l'appello alla βουλή, la quale non poteva annullare la decisione, ma solo punire i magistrati nel caso che ne fosse provata la partigianeria. Il luogo d'ufficio degli ellanodici era detto ellanodikion. Essi avevano il potere di punire i disubbidienti e d'imporre multe pecuniarie a coloro che non si attenevano alle regole della lotta. Quanto durasse l'ufficio degli ellanodici non è accertato; è probabile che essi fossero sostituiti dall'ἀλυτάρχης nell'età imperiale.
Bibl.: J. Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, col. 155 seg.; G. Glotz, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. gr. et rom., III, pp. 60-64; P. Stengel, Die griech. Kultusaltert., 3ª ed., Monaco 1920, p. 191; E. N. Gardiner, Greek athletic sports a. festivals, Londra 1910, pp. 116 segg., 125.