ellenismo
Il termine, moderno, designa il periodo della storia e della civiltà greca, anche in Paesi non greci (Egitto, Asia Minore ecc.), dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla battaglia di Azio (31 a.C.), e a rigore persino oltre, se si tiene conto da un lato del tenace conservatorismo delle istituzioni politiche e sociali delle città ellenistiche in età romana, e dall’altro della prepotente vitalità e forza di propagazione della cultura ellenistica in età imperiale romana. È difficile tracciare una storia unitaria della civiltà ellenistica in queste regioni perché, accanto a Paesi ove il processo di ellenizzazione fu più profondo (per es. l’Asia Minore), sono Paesi ove la nuova civiltà si fuse sincretisticamente con altre civiltà (per es. la Battriana) e territori che restarono quasi immuni dalla penetrazione della civiltà, pur se politicamente dipesero da regni ellenistici (per es. la Palestina). Ovunque, però, la popolazione assoggettata fu in stato di permanente inferiorità dinanzi alla classe dominante greco-macedone: solo gradualmente si fecero grandi concessioni agli indigeni per evitare sommosse degli strati non greci della popolazione. Il primato delle poleis della madrepatria non tardò a trasferirsi alle capitali e metropoli ellenistiche protette e beneficate dai nuovi sovrani: Alessandria, Antiochia, Efeso, Pergamo. Negli immensi conglomerati ellenistici la popolazione proletaria era molto maggiore che nell’Atene del 5° o del 4° sec. a.C.; nelle città libere dal sec. 2° in poi vi era una classe ristretta di grandi ricchi, e cominciò a delinearsi la distinzione tra l’aristocrazia che forniva i magistrati e il popolo. Comunque lo spostamento dell’attività politica, economica, culturale dalla Grecia verso città e territori di recente acquisiti alla grecità agevolò il diffondersi della cultura greca su un’area enormemente più estesa di quanto non fosse ancora nel 5° e 4° sec. a.C. La prosa creò un dialetto unico, la koinè, che fu strumento di questa diffusione ecumenica della cultura. Nella forma amministrativa degli Stati territoriali si notano influssi orientali sia nel sistema delle imposte e dei monopoli sia nell’istituzione della nobiltà di corte, e specialmente poi nella religione. Oltre al culto di Serapide e di Iside, ebbero larga diffusione la religione di Mitra, originariamente iranica, che conquistò le plebi ellenistiche, e infine l’astrologia e la magia di derivazione persiana. Con i suoi vasti ideali e aspirazioni di universalità, la civiltà ellenistica può ben dirsi che abbia preparato la via alle grandi affermazioni unitarie dell’età successiva, l’impero romano e il cristianesimo.